Inchiesta per corruzione a Cagliari, sequestro beni al governatore Solinas

In via cautelare, sono stati eseguiti sequestri di beni mobili e immobili per un valore approssimativo di 350mila euro nei confronti del governatore della Sardegna, Christian Solinas, e di altre sei persone coinvolte in un'indagine per presunta corruzione

Inchiesta per corruzione a Cagliari, sequestro beni al governatore Solinas
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17 Gennaio 2024 - 23.55


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In via cautelare, sono stati eseguiti sequestri di beni mobili e immobili per un valore approssimativo di 350mila euro nei confronti del governatore della Sardegna, Christian Solinas, e di altre sei persone coinvolte in un’indagine per presunta corruzione.

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L’inchiesta, articolata su due fronti, ha portato alla luce una compravendita sospetta a Capoterra e a un presunto accordo illecito legato alla promessa di conferimento di una laurea honoris causa da parte dell’Università di Tirana.

Tra i coinvolti nei sequestri figurano anche i collaboratori fidati di Solinas, Nanni Lancioni e Christian Stevelli. In merito alle accuse, Solinas ha commentato evidenziando il “tempismo dell’indagine” e osservando che “gli atti dovrebbero rientrare nel segreto istruttorio”.

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l provvedimento, chiesto dal pm Giangiacomo Pilia, è stato firmato dal gip Luca Melis. Nel primo filone con il governatore sono indagati l’imprenditore Roberto Zedda e il consigliere regionale Nanni Lancioni (Psd’Az). L’indagine riguarda la compravendita da parte di Zedda di un rudere (del valore di 35mila euro e ceduto a mezzo milione) di proprietà di Solinas a Capoterra e poi il successivo acquisto di una casa da parte del presidente della Regione vicino al Poetto di Cagliari. Per gli inquirenti, Zedda avrebbe ottenuto in cambio una fornitura di termoscanner e la prosecuzione della fornitura di software e hardware nell’ambito del project financing di Nuoro.

Il secondo filone riguarda presunte pressioni per la nomina di Raimondi al vertice dell’Enpi e, secondo l’ipotesi della Procura, legata alla promessa di una laurea ad honorem in medicina di un’università albanese. C’è poi anche un filone italiano, con l’Unilink, l’università digitale già finita sotto inchiesta, che sempre attraverso Raimondi avrebbe garantito a Solinas altre docenze con super compensi, questa volta in materie giuridiche. Sono sotto accusa anche il consulente di Solinas, Christian Stevelli, il rettore dell’università di Tirana Arben Gjata e il direttore generale della E-Campus Algonso Lovito. 

Solinas: “Tempismo su indagine, atti sono coperti da segreto

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 Il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, ha commentato le notizie uscite. “Questa indagine ha due elementi di sicuro rilievo – ha detto al Tg1 -: il primo è il tempismo, viene fatto a quattro giorni dalla presentazione delle liste e mentre si decide il candidato presidente unitario del centrodestra, l’altro è che, essendo in fase di indagine, stiamo parlando di atti che dovrebbero essere coperti da segreto istruttorio”. 

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