L”inchiesta va avanti tra le polemiche e parla uno dei protagonisti: “Risponderò davanti a un giudice, e poi vedrete che succederà”.
Pasquale Striano, il tenente della guardia di finanza al centro dell’inchiesta sul presunto dossieraggio, annuncia rivelazioni importanti. E in un colloquio via WhatsApp con Il Giornale, spiega di aver “fatto il mio lavoro con dignità e professionalità assoluta e con i miei metodi, non quelli dei burocrati”.
Striano, secondo le ipotesi investigative riferite al Parlamento dal procuratore di Perugia Cantone e dal procuratore nazionale Antimafia Melillo, insieme al pm della Direzione Nazionale Antimafia e antiterrorismo Antonio Laudati avrebbe sfruttato la banca di dati sensibili a disposizione della super struttura investigativa accedendo a migliaia di informazioni riservate relative a centinaia di persone. E avrebbe conservato notizie riservate e dati sensibili su queste persone raccolti e catalogati in un diario privato.
Crosetto frena la commissione Nordio
La commissione di inchiesta sui dossieraggi “penso come Nordio che sia necessaria per ricostruire la credibilità delle istituzioni e per consentire al Parlamento di lavorare sugli strumenti legislativi con cui impedire altri abusi in futuro. Ma c’è un tempo per ogni cosa. Ora c’è che l’indagine che sta portando avanti Cantone e l’idea di una commissione non deve depotenziarla, né fermare il lavoro già iniziato da Copasir e Antimafia”. Lo dichiara alla Stampa il ministro della Difesa Guido Crosetto, indicato dal ministro Carlo Nordio come co promotore dell’iniziativa.