Ancora guai per il trapper Baby Gang, nome d’arte di Mouhib Zaccaria, arrestato dai Carabinieri della Stazione di Calolziocorte, in provincia di Lecco, in esecuzione di un’ordinanza della Corte d’Appello di Milano di aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari.
All’origine dell’arresto ci sono una serie di violazioni alle prescrizioni cui era sottoposto. Il trapper al termine delle formalità di rito è stato tradotto presso il carcere di Lecco. Dopo l’arresto, sul profilo Instagram di Baby Gang, è stato pubblicato un messaggio di protesta.
«Hanno appena arrestato Baby, questa volta l’accusa è di aver violato i domiciliari postando sui social. Peccato che questa pagina sia gestita dal suo team e non da lui personalmente e che tutti i contenuti qui pubblicati siano stati girati in occasione dei permessi rilasciati dagli stessi giudici che oggi hanno ordinato il suo arresto. È tutto talmente assurdo che siamo costretti a pensare che si tratti di una scelta precisa, quella di silenziare un artista scomodo in un momento di massima visibilità. Siamo già al lavoro per rimadiare a questa ennesima ingiustizia».