Il corpo di Tomas Franchini, l’alpinista 35enne di Madonna di Campiglio che da domenica mattina risultava disperso sulle Ande, è stato trovato. Franchini stava scalando la cima Cashan, nel nord del Perù, assieme ad un altro alpinista cileno.
In questo momento i 15 soccorritori locali che sono stati coinvolti nelle ricerche stanno portando il corpo a valle dalla zona a valle della cresta che Franchini doveva scalare.
«Hai vissuto poco, ma hai lasciato il segno. In montagna eri il migliore di tutti, con margine», dichiara il fratello Silvestro.
«Hai percorso la cresta in modo incomparabile, muovendoti con molta calma e godendoti le tue montagne, nel luogo in cui eri più felice e appagato, non ho mai pensato che con un alpinista come te ci potesse essere un viaggio di non ritorno, mi hai sempre trasmesso quella sicurezza che avevi nel muoverti nel tuo cosiddetto tempio, le montagne, con un’etica e dei valori ammirevoli, rispettando, imparando, godendo di ogni passo e di ogni respiro in esse». Lo scrive su Instagram Cristobal Señoret Zobeck, il compagno di cordata che ha lanciato l’allarme dopo la caduta di Franchini, dopo il cedimento di un cornicione di neve.
«Mi hai invitato a questo bellissimo progetto, la più bella via che abbia mai fatto in vita mia, essere stato al tuo fianco in questi giorni è una fortuna incomparabile, farò tesoro di ogni secondo in cui sono stato al tuo fianco, mi sento molto fortunato a poter dire che sei mio amico, mio fratello», prosegue.
Tra le numerose imprese, l’alpinista trentino ha scalato il Monte Edgar, nella regione del Sichuan in Cina nel 2017, ha ottenuto due candidature al Piolet d’Or ed ha vinto due volte il premio «Paolo Consiglio» del Club alpino accademico italiano: la prima nel 2014 per l’ascensione del Cerro Rincon e la seconda nel 2017 per per la spedizione «Kishtwar Shivling 2016», nel Kashmir indiano.