A Roma sul trenino: 14 controllori per un passeggero in confusione che non parlava italiano (ma aveva il biglietto)

La brevissima storia la raccolgo dalla pagina Facebook del Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord, quelli che ogni giorno, dall'alba a sera, descrivono l'estrema precarietà di uno dei più disastrati servizi pubblici di trasporto d'Italia.

A Roma sul trenino: 14 controllori per un passeggero in confusione che non parlava italiano (ma aveva il biglietto)
Trenini delle ferrovie nord di Roma
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Onofrio Dispenza Modifica articolo

14 Giugno 2024 - 11.43


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Una storia brevissima, destinata a non fare Storia, e a non fare neanche cronaca. Sì, una storia brevissima ma spia di un male sottile e grave che si è fatto pericolosamente strada nel nostro Paese, nella nostra società violenta e intollerante coi deboli, sempre pronta ad aggredire e umiliare. Il male sottile è la criminalizzazione a priori di chi è “straniero”, diverso, altro. Il nostro vivere quotidiano ne è pieno, ed è figlio di una concezione violenta che si è impossessata di certa politica.

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La brevissima storia la raccolgo dalla pagina Facebook del Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord, quelli che ogni giorno, dall’alba a sera, descrivono l’estrema precarietà di uno dei più disastrati servizi pubblici di trasporto d’Italia. Nella pagina, perlopiù si fa l’elenco e ci si comunica il disastro quotidiano: corse soppresse senza comunicazione, ritardi ingiustificati, sporcizia e quel tant’altro che ci trova in affanno rispetto all’Europa.

Poi, questa mattina, ecco questa “breve storia triste” come la titola la stessa passeggera che mette il post sulla pagina comune. Scrive Petra, e riporto il post come lo ha scritto: “Oggi ben 14 controllori su un vagone ‘braccano’ un povero passeggero che non parla niente italiano, e lo mandano piuttosto in confusione. Stanno tutti lì, intorno a lui. Ma, alla fine il passeggero tira fuori il biglietto giusto, diligentemente timbrato. E tutti gli sorridono”. Ritengo che a sorridere siano stati gli altri passeggeri che hanno assistito al “blitz” del 14 contro uno.

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Ecco, letto il post, ho stentato a pensare che i controllori fossero stati davvero 14, ma i commenti hanno confermato il numero, non era stato un errore di battuta, aver scritto 14 quando invece, magari, si voleva dire di 4 controllori. No, erano 14. Del resto, in un commento, c’è Loreta che dice “Anche io un paio di settimane addietro ho incontrato 10 controllori su un unico vagone. Ridicolo… Sono saliti ad Acqua Acetosa e scesi a Campi Sportivi”. Segue Carlo, che si chiede, e chiede: “Ma perché non investono nel miglioramento della ferrovia anziché imbarcare raccomandati del politico di turno?”

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