La cultura dello stupro? Dal Circeo a Franca Rame è una storia fascista

Si esorcizza la xenofobia con un moto bipolare delle notizie: da un lato l’estraneo affetto da priapismo violento, dall’altro i pellegrini in fuga dalla disperazione

La cultura dello stupro? Dal Circeo a Franca Rame è una storia fascista
Lo stupro del Circeo
Preroll AMP

globalist Modifica articolo

18 Luglio 2024 - 00.44


ATF AMP

di Enzo Verrengia

Top Right AMP

La saga mediatica degli stupri è inconcludente. Si esorcizza la xenofobia con un moto bipolare delle notizie: da un lato l’estraneo affetto da priapismo violento, dall’altro i pellegrini in fuga dalla disperazione.


Sparisce la dinamica dello stupro, scaturita non dalle aberrazioni di “invasori”, bensì dal deragliamento culturale dell’occidente, dove il rispetto dei generi e l’educazione sessuale precipitano nel voyeurismo compulsivo, nel porno diffuso della rete, nel botulino, nel lifting. Passando per la commedia pecoreccia, che ha avvilito la cinematografia nazionale negli anni ’80.

Dynamic 1 AMP


Pierino stupratore? Non proprio, però sobillatore di una reificazione del femminile.


È nella letteratura che va cercato l’abominio dell’aggressore che riduce la vittima a cosa nella sua mente prima che nei fatti. William Faulkner lo descrisse in Sanctuary, Giorgio Scerbanenco in I ragazzi del massacro e Andrea Carraro in La baracca.


Quanto al manifesto di Boccasile riproposto da Forza Nuova, bisogna ricordare che gli stupratori più accaniti sono nelle file della destra eversiva. Si ricordino i neofascisti del Circeo, i pariolini, i sanbabilini e quelli che consumarono a Milano lo scempio di Franca Rame.

Dynamic 1 AMP
FloorAD AMP
Exit mobile version