La pioggia di intercettazioni che invade i giornali sull’inchiesta P4 sta mettendo a dura prova il Pdl. E così il partito del presidente del Consiglio cerca di correre ai ripari rispolverando un ddl finito su un binario morto come quello contro le intercettazioni.
Si tratta della cosiddetta “Legge bavaglio”.
L’intento è quello di fermare “l’abuso che si fa delle loro pubblicazioni sui giornali anche quando non hanno alcuna rilevanza penale”.
E’ il ministro degli Esteri Franco Frattini (secondo la Guardia di finanza il politico che più aveva rapporti con Bisignani, insieme a Daniela Santanchè), ad annunciare oggi l’accelerazione: “Faremo la legge entro l’estete”.
Il titolare della Farnesina lo ha detto intervistato da Tmnews: “Spero che ci sia la possibilità di farla entro agosto” e “sarebbe un bell’esempio se tutte le forze politiche si mettessero insieme d’accordo” e la approvassero “con urgenza”.
Alfano: “Non faremo un decreto”
Intanto il Guardiasigilli (e coordinatore del Pdl) Angelino Alfano, esclude l’ipotesi di un decreto.
“Non intendiamo fare un decreto legge né orientare la prua in una direzione diversa da quella del ddl che il 29 luglio scorso era stato discusso alla Camera”: assicura rispondendo ai giornalisti che a Palazzo Chigi – durante una conferernza stampa sulla digitalizzazione – gli chiedevano dell’ipotesi di un intervento legislativo, anche basato sul precedente ddl Mastella, per vietare la pubblicazione delle intercettazioni.
“Noi abbiamo scritto un percorso tre anni fa – risponde Alfano – e non intendiamo fare un decreto legge né orientare la prua in una direzione diversa” rispetto a quella del ddl su cui l’estate scorsa si era mediato con i finiani.
“Oltre che ad essere sbagliato moralmente, la pubblicazione delle intercettazioni penalmente irrilevanti è anche un reato da perseguire”: ha proseguito il ministro riferendosi alle intercettazioni sulla P4 pubblicate in questi giorni.
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