Manovra, Bersani: ''Ora diventi un ddl''

Accolta la richiesta del segretario del Pd di ritirare la norma "Salva Fininvest".

Manovra, Bersani: ''Ora diventi un ddl''
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redazione Modifica articolo

5 Luglio 2011 - 21.57


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Sembra quasi che Berlusconi lo abbia ascoltato. Appena Bersani ha chiesto di ritirare la norma “Salva Fininvest”, infatti, Berlusconi è uscito allo scoperto dicendo che ritira la leggina ad personam infilata tra gli articoli della manovra economica. In qualche modo una vittoria del leader del Pd e di tutti quelli che in queste ore si sono opposti con veemenza all’ennesima norma scritta per salvare il presidente del Consiglio dai suoi problemi giudiziari.

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“Una norma vergognosa”

La norma sul lodo Mondadori è “vergognosa” e “va ritirata” e la richiesta del voto di fiducia sull’intera manovra è “inaccettabile”. Pier Luigi Bersani, leader del Pd, non salva nulla della manovra economica del governo ma si impegna, se da decreto verrà trasformata in disegno di legge, ad accelerare i lavori parlamentari per la sua discussione.
“Il tempo è migliorato e abbiamo fiducia che entro stasera la manovra venga presentata e si chiarisca qual è la manina che ha messo la norma sul lodo Mondadori che ora tutti disconoscono. Una norma vergognosa, che fa scandalo e che deve essere ritirata”.
È quanto chiede Bersani ironizzando sull’annullamento, stamattina a causa del maltempo, della conferenza stampa da parte del ministro Giulio Tremonti, per presentare la manovra economica.
“È vergognoso – ha aggiunto il segretario del Pd – che sullo stesso provvedimento dove si caricano problemi per il Paese, sempre lì si trovino le soluzioni per uno solo”.

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“Si trasformi la manovra in disegno di legge”

Altra proposta, venuta al termine della segreteria del partito, arriva invece sulla manovra nel suo complesso, almeno per quel che riguarda il suo iter approvativo.
“Pur ribadendo l’assoluta contrarietà del Pd a tutta l’impalcatura della manovra noi chiediamo che venga trasformata da decreto in disegno di legge e noi ci impegniamo a che i lavori parlamentari si concludano entro il 30 settembre perché sarebbe un vulnus che con un decreto ed un voto di fiducia in tre settimane si approvi una manovra che impegna i conti per i prossimi tre anni.
Non è accettabile – sostiene Bersani riferendosi all’iter scelto dal governo per l’approvazione della manovra – per un elementare rispetto del Parlamento e per un’esigenza minima di decenza”.

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