Non sono sul tavolo leggi speciali dopo la protesta del Black bloc. Lo annuncia il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi poco prima che il ministro degli Interni prenda la parola in Senato.
Il premier, così, taglia di netto le polemiche che erano nate dai ripetuti annunci che avevano visto per protagonisti ben tre ministri: nelle ultime 48 ore quello della Difesa, Ignazio La Russa, quello degli Interni, Maroni e quello della Giustizia, Nitto Palma si erano espressi in tre modi diversi uno dall’altro.
Il No del vicepresidente del Csm
Dopo il “no” del vicepresidente del Csm Michele Vietti, e la presidente del Pd Rosy Bindi, oggi a frenare sulle leggi speciali e il ritorno alla legge Reale del 1975 (varata negli anni di piombo) è il ministro della Giustizia Francesco Nitto Palma.
La stretta legislativa era stata chiesta a gran voce dal leader dell’Idv Antonio di Pietro, con cui si era dichiarato d’accordo Maroni.
Il ministro dell’Interno, atteso oggi in Senato alle 16,30 per riferire sugli scontri a Roma di sabato scorso – degenerati in vera e propria guerriglia a piazza San Giovanni – aveva anticipato ieri nuove norme per prevenire le violenze.
“Una legge Reale bis è esattamente quello che voglio dire domani – aveva spiegato Maroni – annunciando la proposta per nuove misure legislative che possano consentire alla polizia e alle forze dell’ordine di prevenire più efficacemente le violenze come quelle di sabato”.
Ora il “No” arriva all’interno dello stesso governo, con il ministro della Giustizia che boccia l’ipotesi.
Nitto Palma: “Siamo usciti dal terrorismo senza leggi speciali”
“Siamo usciti dal terrorismo senza leggi speciali e riusciremo ad arginare il fenomeno che si è creato nell’area di dissenso nello stesso modo”: ha detto Guardasigilli a chi gli chiedeva se era favorevole a un ripristino della legge Reale.
“E’ singolare – ha aggiunto ancora il ministro Palma – che da parte dell’opposizione, anche in ambienti vicini all’estrema sinistra, vi sia questo richiamo alla legge Reale che all’epoca l’opposizione evocava come quanto di più fascista e liberticida”.
Contraria Rosy Bindi
Giusto reprimere i violenti, meglio ancora agire con fermezza in chiave preventiva, ma soprattutto bisogna evitare tentazioni liberticide. Men che meno pensare di ripristinare la legge Reale sull’ordine pubblico come invocato da Di Pietro. E’ il senso della posizione di Rosy Bindi sugli scontri di Roma, come espressa durante una visita al Parlamento europeo di Bruxelles.
”Invocare leggi che non ci sono piu’ – ha detto – dimostra debolezza del nostro ordinamento e della politica”