Vendola e Pisapia divisi sul nuovo governo

Il governatore della Puglia parla di ombre e vede troppa continuità con il passato mentre il sindaco di Milano vede le persone giuste al posto giusto.

vendola e pisapia
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16 Novembre 2011 - 17.08


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Vendola: continuità con il passato

«Scorrendo la lista dei ministri, a prescindere dall’autorevolezza e dalla competenza delle singole personalità, è difficile non percepire segni di continuità con il passato. Un passato che resiste, che dura, che potrebbe tornare a danzare, con le sue ombre, attorno al senatore Monti, sia pure su un palcoscenico bonificato dagli eccessi dell’avanspettacolo a cui eravamo abituati dalla precedente gestione». È il primo commento di Nichi Vendola, presidente di Sinistra ecologia libertà all’annuncio dei ministri del governo Monti. «Tuttavia ci riserviamo di esprimere un giudizio compiuto e sgombro da preconcetti – conclude il leader di Sel – dopo aver ascoltato quelle dichiarazioni programmatiche, da cui l’Italia si aspetta una radicale discontinuità, nel senso dell’equità e della giustizia sociale». Sel domani riunirà la direzione nazionale per dare una valutazione più compiuta della situazione politica.

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Pisapia: persone giuste al posto giusto

«Le persone giuste al posto giusto nel momento giusto». Con queste parole il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha definito la squadra dei ministri scelta da Mario Monti per formare il nuovo governo. «È un governo – ha detto il sindaco a margine di una cerimonia a Palazzo Marino – che deriva da una situazione di crisi e che deve dare risposte a una situazione di emergenza. Ma sono convinto che i ministri scelti dal presidente Monti siano le persone giuste per rilanciare lo sviluppo del nostro Paese, uscire dalla crisi e pagare il debito che abbiamo nei riguardi degli altri Paesi. Poi naturalmente bisognerà restituire alle urne la decisione sul governo, ma prima servono scelte importanti per il futuro del Paese». Pisapia ha preferito non fare apprezzamenti sull’alto numero di milanesi nel nuovo esecutivo, nè sbilanciarsi a chi gli chiedeva se si aspetti che il governo Monti sia più amico di Milano di quello guidato da Silvio Berlusconi. «Sarà un governo amico dell’Italia – si è limitato a replicare – e questo è importante».

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