Istat giornalistica. L’Italia sarà forse povera, oggi certamente in crisi, ma si tratta decisamente bene. Almeno quella politica, stando al confronto con gli altri principali Parlamenti europei. Lo racconta la cronaca in attesa di più ponderose e speriamo celeri considerazioni del presidente dell’Istat che daranno il via – forse – ai tagli sui privilegi insopportabili in questi tempi di crisi.
[b]Ma i conti c’erano.[/b] Leggi in giro e scopri che a Parigi non hanno diaria, che a Londra versano i contributi previdenziali, ma per 5 anni di mandato ricevono al massimo 794 euro di vitalizio contro i nostri 2.486. Ai tedeschi detraggono soldi se si assentano per malattia. Tutti hanno indennità molto inferiori a quella italiana. Studio del Servizio per le competenze parlamentari della Camera.
Tra servizi e privilegi. In compenso gli onorevoli d’oltralpe godono di servizi più razionali, soprattutto per collaboratori e segreteria. Per lavorare meglio, rispetto ai troppi “servizi” italiani più mirati – sembrerebbe – al campare meglio. Guardando quei dati si scopre che la vera differenza la fanno i vitalizi, da noi il triplo che altrove. Decisamente esagerati soprattutto di questi tempi grami.
Made in Italy. 630 i nostri deputati. Indennità parlamentare di 5.486,58 euro netti più 4.003 di rimborso spese per il soggiorno. Penalità per scarso rendimento, 206 euro per ogni giorno di assenza quando si svolgono votazioni. Trasferimento da e per aeroporto da 1.107 a 1.331 euro. 4.190 euro per il rapporto eletto-elettore. 258 per le telefonate. 2.500 (per legislatura) di spese informatiche.
Soprattutto la vecchiaia. Per loro fortuna e di fronte a già tali elevatissimi oneri, i deputati viaggiano gratis in autostrada, treno, nave e aereo sul territorio nazionale. Assegno di fine mandato, la nostra “liquidazione” (o Tfr): 46.814 euro per una legislatura, 140.443 per tre. Il vitalizio: 2.486 euro al mese dai 65 anni con un mandato, 4.973 euro dai 60 anni con due, 7.460 euro con tre.
Vive la France. L’Assemblée nationale francese ha 577 deputati. L’indennità netta di 5.677 euro tolte le ritenute previdenziali, ma varia in base all’imposta sul reddito. Alcuni parlamentari hanno a disposizione uffici doppi dove dormire, altri alloggiano in un residence a tariffa agevolata. Possono avere un prestito di 76 mila euro al 2 per cento per comprare un appartamento.
Reinserimento trombati. Libera circolazione ferroviaria anche per loro, ma solo 40 viaggi aerei pagati fra il collegio e Parigi, e 6 fuori collegio. 6.400 euro al mese per spese relative al mandato. 9.138 euro per la retribuzione di non più di cinque collaboratori, pagati direttamente dall’assemblea. Ai trombati, sussidio di reinserimento. Vitalizio di 1.200 euro per un mandato, 2.400 per due.
Merkel a stecchetto. Il Bundestag ha 620 parlamentari. Indennità lorda di 7.668 euro, il netto varia in base all’imposta sul reddito. Non ci sono ritenute previdenziali. Contributo di 3.984 euro per l’esercizio del mandato, con trattenute da 50 a 100 euro per i giorni di assenza. Libera circolazione ferroviaria, rimborso dei viaggi aerei nazionali nell’esercizio delle funzioni e con giustificativi.
Pensione a 67 anni. Tutti hanno un ufficio arredato nei palazzi del Bundestag e la possibilità di spendere 1.000 euro al mese per gestirlo. Ogni deputato può assumere collaboratori a carico del Parlamento per un massimo di 14.712 euro. Nessun assegno di fine mandato ma un’indennità provvisoria per 18 mesi. Vitalizio a 67 anni: 961 euro lordi per 5 anni, 1.917 per dieci.
Pallida Albione. L’House of Commons ha 650 membri. L’indennità mensile lorda è di 6.350 euro, il netto varia coi redditi totali. Come diaria possono chiedere un rimborso massimo mensile di 1.922 euro, di cui 1.680 per rimborso affitto. Chi preferisce l’albergo può spendere fino a 150 a notte. Spostamenti in metropolitana, taxi solo dopo le 23 e viaggi solo in classe economica.
Solo in metrò. Hanno, per fortuna loro, 1.232 euro di rimborso per l’ufficio nel collegio, 1.004 euro per le spese. I collaboratori li paga il Parlamento al massimo di 10.500 euro al mese. A fine mandato possono chiedere un rimborso di 47 mila euro. Il vitalizio, dai 65 anni, varia in base ai contributi versati: 530 euro lordi per un mandato con il minimo, 794 euro con il massimo.
Euro privilegi. Il Parlamento europeo ha 736 deputati. L’indennità netta è di 6.200 euro, l’indennità di soggiorno di 304 euro ogni presenza. I deputati possono farsi rimborsare i viaggi effettuati per raggiungere le sedi parlamentari. Indennità fisse basate su distanza e durata del viaggio. E 354 euro al mese di rimborso viaggi fuori dello Stato di elezione fuori dalle riunioni ufficiali.
Tristi ritorni. Infine 4.299 euro mensili di rimborso spese generali (ufficio, telefono, informatica). E collaboratori pagati dal parlamento per un importo massimo di 19.709 euro. A fine mandato indennità (non cumulabile con pensioni o stipendi) da 6 a 24 mesi. Il vitalizio scatta a 63 anni, 1.392 euro per un mandato, 2.784 per due, 5.569 euro dai 20 anni in poi.