Polverini: immoralità già prima di me

L'ex presidente della Regione Lazio si sfoga il giorno dopo le dimissioni: «Ne esco pulita. Ostriche e champagne già prima di me. Non mi ricandiderò». Forse in Parlamento.

Polverini: immoralità già prima di me
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25 Settembre 2012 - 15.27


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Renata Polverini, ormai ex governatore della Regione Lazio, ha deciso di sfogarsi e contrattaccare dopo le dimissioni di ieri. E oggi, ai microfoni di Sky Tg24 ha fatto sapere: «Voglio dire di comportamenti immorali, comportamenti che al mio arrivo ho cercato di censurare e limitare, ma che ci sono sempre stati». Poi, più precisa: «Non capisco perché un presidente di consiglio (Mario Abruzzese, ndr) debba andare al ristorante quando c’è la mensa…». E spiega che certo «noi deliberavamo 35 milioni per le spese del funzionamento del consiglio regionale ma poi era il consiglio che li assegnava a ciò che riteneva più giusto». La sua giunta però, sottolinea «è pulita, non ha avuto comportamenti immorali, ciò di cui discutiamo è avvenuto all’interno del consiglio». Non sa se parlerà ai magistrati di quello che sa, «non posso aiutarli per quanto riguarda il consiglio, non credo ci sia un reato in quello che succedeva alla Regione», però li invita ad andare avanti «perché facciano la maggiore chiarezza possibile».

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Per far capire quanto fosse estranea al magna magna alla Pisana la Polverini fa un esempio: chiedere a lei, presidente della Regione, conto di ciò che faceva il consiglio, continua la Polverini, «sarebbe come chiedere al presidente Monti se sapeva di ciò che faceva Lusi». Ancora: «Io non ho avuto sentore di come questi fondi venissero usati, ma è storia che ho chiesto una spending review al presidente del consiglio, perché ero cosciente che fossero troppi. Ma io non ho alcuna responsabilità, per questo ho chiesto scusa ai cittadini, io non ho colpe». Spiega inoltre che la sua visita al premier Monti a Palazzo Chigi di due giorni fa non è stata per chiedere consigli: «Avevo informato già il capo dello Stato della mia intenzione di dimettermi, mi sembrava giusto fare lo stesso con il premier, non dovevo chiedergli nulla, volevo solo informarlo». E aggiunge con un sorriso: «Non ce l’ho affatto con i consiglieri dell’Udc, anzi, li ho sentiti stamattina, loro sono stati accusati ingiustamente».

Sul suo futuro è molto chiara: «Basta, quella alla Regione è un’esperienza finita, non sono più interessata a governare il Lazio, sono stati comunque due anni straordinari». Su un possibile ruolo in Parlamento: «Non lo so, ci stiamo riflettendo. Non ne ho parlato con nessuno: prima dovrò condividerlo con me stessa e poi con chi mi è stato accanto in questi anni».

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