“Un Paese femmina, che ama
l’uomo forte, si chiami Craxi, Berlusconi o Mussolini, ma che lo
appende per i piedi alla prima tempesta”.
E’ la nuova uscita del comico genovese Beppe Grillo, che ragiona sullo stato del Belpaese.
“Una penisola di particolarismi, di familismi, di favori dati e
ricevuti, di consorterie, di massonerie e mafie. Un cerchio
magico – insiste il leader e portavoce dei 5 stelle – formato da
chi vive di Potere e da coloro che sopravvivono con le briciole
che gli vengono lanciate sotto il tavolo. Milioni di persone
partecipano al banchetto dello Stato da decenni, come a un
ristorante che fornisce pasti gratis”.
Beppe Grillo, nel post dal titolo “Lo stomaco dell’anaconda”, è un j’accuse contro un paese in grado di digerire tutto. “In Italia, come disse Ennio Flaiano – scrive il leader del Movimento 5 Stelle – si accorre sempre in soccorso del vincitore, qui milioni di fascisti divennero democristiani e comunisti nel giro di una notte di aprile, nel 1945 a guerra perduta. È un Paese senza colpe, che non processa mai sè stesso, che ha persino vinto la Seconda Guerra Mondiale dopo l’otto settembre, ma che senza l’intervento degli Alleati avrebbe oggi statue al duce in ogni piazza d’Italia. Che bombarda la Libia di Gheddafi subito dopo aver firmato un trattato di pace”.
E poi rilancia il suo movimento. “Chi grida Forza Grillo!, come una volta si gridava “Viva Zapata o Pancho Villa” non ha capito che è lui e solo lui l’artefice di un possibile cambiamento. Non deve votare per il Movimento 5 Stelle, ma per se stesso e se non rischierà nulla, se farà il guardone della politica nell’attesa di un nuovo vincitore, l’Italia rimarrà il Paese pietrificato degli ultimi 150 anni. E lui, come cittadino, non conterà mai uno, ma zero, il numero che contraddistingue chi resta alla finestra, chi non si impegna per la società in cui vive”.
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