Alfano contro Silvio: basta barzellettieri

Duro scontro nel Pdl sulle primarie. Berlusconi contrario («serve un grande choc»), il segretario replica («me ne assumo la responsabilità»). Poi Silvio ci ripensa.

Alfano contro Silvio: basta barzellettieri
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8 Novembre 2012 - 19.46


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Il Pdl è ormai in frantumi. La mossa delle primarie, che avrebbe dovuto rilanciare il partito, sta aumentando le spaccature e le divisioni interne. Oggi un durissimo scontro tra Berlusconi e l’ex delfino Alfano, nel corso dell’ufficio di presidenza Pdl. «Mentirei se dicessi che considero le primarie salvifiche. Abbiamo bisogno di volti nuovi e protagonisti nuovi», ha detto il Cavaliere, che «rottama» le primarie e parla della necessità di «una grande rivoluzione all’interno del partito». Un’uscita che viene subito interpretata come un affondo ad Angelino Alfano, il più forte sostenitore delle consultazioni tra la base. Passano poche decine di minuti, però, e il Cavaliere fa marcia indietro, derubricando le sue critiche alle primarie a un semplice «sfogo». «Il mio – ha precisato – è stato solo uno sfogo per esprimere delle perplessità. Sono d’accordo con Alfano sulla necessità di uscire oggi con una decisione. Secondo me, a questo punto, occorre andare avanti sulle primarie». Berlusconi avrebbe però ribadito che «per ora sono una condizione necessaria anche se non sufficiente».

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Berlusconi è convinto che rinascere il centrodestra debba «cambiare tutto, non solo il nome, per recuperare i nostri elettori. C’è bisogno di un grande shock. Serve un Berlusconi del ’94». L’ex premier ha poi fatto sapere di aver commissionato dei sondaggi sulle primarie e sui candidati. Il commento? «Non sono buoni, non mi danno buone notizie». E ancora: «Mi affido alle decisioni del partito anche se credo che serva altro, perché il momento è difficile, difficile, difficile».

Alfano in ogni caso non vuole pagare per tutti: «Mi assumo la responsabilità delle primarie, farle è una questione di serietà». E ancora: «Non voglio essere designato a nulla. Oggi dobbiamo prendere una decisione, non siamo barzellettieri. Raccolgo la sfida delle primarie. Altrimenti, qual è l’alternativa? Forse inseguire qualche gelataio o ex presidente di Confindustria che nei sondaggi va peggio di noi?». Poi il segretario lancia la provocazione: «Bisogna aspettare che arrivi il Berlusconi del ’94? Finora non è venuto fuori. Allora scegliamolo tra noi. A meno che, è chiaro, non ci sia una scelta che la riguarda personalmente e sulla quale c’è la clausola si sempre».

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