Ci tiene sempre Matteo Renzi a rimarcare la sua diversità dai dirigenti storici del Pd, a rischio di risultare spocchioso. Quando lascerà ha fatto sapere oggi, non andrà «in Africa». Lo ha detto a 24 mattino su Radio 24. Quello di Renzi è un riferimento evidente, anche se non esplicito, a Walter Veltroni, che annunciò l’intenzione di voler andare in Africa.
«Se io perdo le primarie – ha detto – siccome non ho niente da chiedere a Bersani, io non farò né il ticket con lui né il ministro. Io – ha detto rivolto all’intervistatore – non le dirò mai che vado in Africa, non voglio prendere in giro, ma è del tutto evidente che per me inizia una vita diversa se a un certo punto finisco con la politica. La mia generazione – ha sottolineato – non può pensare che inizi a far politica e dopo continui per sempre: magari hai finito di fare politica, ti metti sul mercato, guardi se qualche azienda privata ti fa lavorare, vai a insegnare nelle università. Non è possibile che inizi a 30 anni a far politica e finisci a 89».
LE PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA
Argomenti: matteo renzi