“Non sarò comunque candidato ad un
particolare collegio, anche dovessi muovermi verso impegno
politico. Sono senatore a vita. Se una o più forze politiche,
con credibile adesione alla mia agenda, manifestasse il
proposito di candidarmi a Presidente del Consiglio, valuterei
la cosa. A nessuno si può impedire di fare questo e a nessuno
diverso da me si può dare la decisione se io sarei disponibile
o no. Verificate tante condizioni, sì. Il che è diverso da
dare il nome ad altri.”
Queste le parola di Mario Monti. Tradotte: io non mi candido, ma se altri mi candidano e fanno propria la mia agenda, sono disponibile.
Traduzione della traduzione: i centristi fanno propria l’agenda Monti, gli chiedono di diventare il loro premier il Mario nazionale dice sì.
Cosa altro aggiungere: prese le distanze da Berlusconi (ridicolizzato tutto il tempo) Monti si presenta come un leader centrista che guarda a destra, che vede nella Cgil il principale antagonista.
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