Berlusconi ci ripensa: niente matrimoni gay
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Berlusconi ci ripensa: niente matrimoni gay

Il leader della coalizione dei moderati spiega che tutti, come al solito, hanno capito male. E dice: il candidato premier sarà Alfano.

Berlusconi ci ripensa: niente matrimoni gay
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9 Gennaio 2013 - 20.21


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Per chi ci aveva creduto, ad esempio Sandro Bondi, sarà una cocente delusione: il liberal moderato che è in Silvio Berlusconi continua a nascondersi. E così il leader della coalizione Pdl-Lega ha spiegato che non ha mai detto di voler aprire le porte ai “matrimoni tra omosessuali”.

Una sua intervista in radio aveva lasciato intendere che il premier sarebbe stato disposto ad aprire alle unioni tra omosessuali. Poi ci avevano pensato i teodem dello schieramento a diramare una nota in cui interpretavano il pensiero del “capo”: sì, certo unioni. Private. Contratti privati: davanti al notaio. Questo si intende con l’apertura alle coppie di fatto a destra. Magari con festicciola ammessa, questo sì.

Per questo la dichiarazione dell’altro giorno di Berlusconi aveva fatto imbestialire le associazioni che rappresentano i diritti degli omosessuali. E proprio oggi Equality ha annunciato una manifestazione nazionale per i diritti dei gay da tenersi a Roma prima delle elezioni. La sfida ai partiti: candidatevi.

Berlusconi si è “rimangiato” la parola dopo la registrazione della puntata di Porta a Porta, una chiacchierata con l’amico Bruno Vespa in cui pare ormai assodato che il Cavaliere abbia rinunciato alla premiership. La necessità di un accordo con la Lega è stato fatale per le ambizioni berlusconiane: “Credo che la coalizione sceglierà come candidato premier Alfano”, ha detto Berlusconi.

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