Circolano le ipotesi più disparate riguardo alla conferenza stampa indetta da Pierluigi Bersani per le 17 a Roma. L’unica cosa certa finora è che sono passate più di 24 ore dalla chiusura delle urne e troppo tempo dai risultati definitivi che hanno visto sfumare la vittoria che avrebbe dovuto permettere al centrosinistra di guidare il paese, e il leader del centrosinistra finora non si è fatto vedere.
Ora c’è chi pensa che Bersani annuncerà le sue dimissioni e farà un passo indietro. Oppure che lancerà una sfida programmatica, si presenterà in Parlamento, farà “un’operazione verità”, per dare risposta immediata alla richiesta di “cambiamento” che viene dal voto. E quindi proporre alcuni punti programmatici: riforma elettorale, riforme istituzionali e una proposta sull’emergenza economica e sociale. Per po magari tornare al voto.
Il leader Pd potrebbe invece rilanciare un programma a sua guida, anche senza la maggioranza al Senato, cercando l’appoggio di volta in volta del M5s sui provvedimenti che rientrano anche nel programma grillino (riforma elettorale, dimezzamento dei parlamentari ecc.).
Quello che si sa è che questa mattina Bersani ha riunito i suoi, Vasco Errani e Maurizio Migliavacca, Dario Franceschini, Anna Finocchiaro, Enrico Letta tra gli altri. Un confronto a tutto campo per capire come uscire dal “gran pasticcio”, come l’ha definito Rosy Bindi. E, a quanto si apprende, l’unica strada che sarebbe stata esclusa è quella di un governissimo con Silvio Berlusconi. Il Cavaliere non dà garanzie di affidabilità e con lui non c’è un terreno comune sul piano dell’azione di governo. Senza contare, che un accordo con il “giaguaro” avrebbe effetti devastanti sull’elettorato.
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