Pd: voteremo sì all'arresto di Berlusconi
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Pd: voteremo sì all'arresto di Berlusconi

Migliavacca chiede di leggere le carte e verificare che gli atti siano fondati: «Noi rispettosi della magistratura». Una posizione in linea con quella del M5s.

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13 Marzo 2013 - 12.02


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«Se gli atti fossero fondati penso proprio di sì». Così Maurizio Migliavacca, coordinatore della segreteria nazionale del Pd, ha risposto a SkyTg24 alla domanda se il partito di Bersani voterebbe a favore in Senato di un’eventuale richiesta di arresto di Silvio Berlusconi.«Dovremmo vedere le carte. Noi abbiamo un atteggiamento rispettoso di atti della magistratura che fossero corretti», conclude.

Una risposta che non si discosta dalle posizioni del Movimento Cinque Stelle . Proprio nei giorni scorsi il capogruppo Vito Crimi ha detto che i “grillini” voterebbero sì a una richiesta d’arresto per l’ex premier, attualmente ricoverato in ospedale per un’infiammazione agli occhi. Il voto del centrosinistra e del M5s avrebbe la maggioranza assoluta sia alla Camera che al Senato. Berlusconi è indagato a Napoli per corruzione e finanziamento illecito dei partiti per una presunta compravendita di senatori eletti con il centrosinistra nel 2006, ma al momento non si ha alcuna indicazione di una possibile richiesta d’arresto per il leader del Pdl.

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Intanto Berlusconi, con una nota mentre è ricoverato all’ospedale San Raffaele, interviene sul dopo-Napolitano: «Per il Quirinale il centrodestra non ha bisogno di chiedere a nessuno, e tanto meno alla sinistra, “candidati in prestito”, perché, dopo tanti Presidenti di un solo colore, ha invece diritto a rivendicare un candidato diverso e di altra estrazione». «Il centrosinistra è ormai diviso su tutto – continua il leader del Pdl – e questo non meraviglia più nessuno. Come non meraviglia la vera e propria guerra scatenata intorno al governo e alla presidenza delle Camere con l’obiettivo di sempre: il Quirinale. Ma che qualcuno per combattere questa guerra faccia ricorso al centrodestra per farsene scudo è addirittura grottesco» (un riferimento a Massimo D’Alema o a Romano Prodi?).

La nota si chiude alzando il tono della polemica: «Quelle di cui parlano oggi i giornali sono solo beghe interne al Pd, inventate per mascherare l’eterna lotta di potere che, oggi come ieri, ha sempre caratterizzato la sinistra».

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