”E’ così purtroppo, Bersani non sa
più che fare e il partito è fermo, senza prospettiva”.
Parola di Rosy Bindi che, in un colloquio con la stampa,
rispondendo alla domanda se il Pd non si senta ostaggio del
segretario Pierluigi Bersani e della sua lotta personale, critica loperato del suo segretario.
Insomma, le crepe del Pd si sentono e anche tra i veterani del partito qualcosa non sta funzionando.
”Se avessimo proposto un nome autorevole e non strettamente
partitico – aggiunge Bindi sul prossimo presidente della
Repubblica, – come poteva essere Rodotà, ma ce n’erano molti
altri, avremmo forse potuto contare su un atteggiamento più
morbido da parte dei grillini. Non dico sull’appoggio, questo
no, ma su un certo malessere interno, questo sì”.
Ciò non è
stato fatto, spiega Bindi, ”semplice, perché Bersani non ha
rinunciato, non ha voluto rinunciare, ha addirittura fatto un
comunicato in cui lo ribadiva con convinzione”.
La smentita di Rosi Bindi.“Non c’è stato alcun colloquio con il
Secolo XIX e le frasi virgolettate non sono mie. Sono stata
fermata per strada da un signore che non ricordavo neppure fosse
un giornalista, il quale mi ha subissato con le sue
considerazioni e i suoi giudizi sulla situazione politica a cui
non ho replicato. É molto grave che un incontro casuale si
trasformi in una conversazione giornalistica e ancor più grave
che le osservazioni del cronista vengano pubblicate come mie
risposte mai date. Soprattutto in un momento in cui il mio
silenzio, rispettoso del mio partito e del Presidente della
Repubblica, è ampiamente verificabile su tutti i mezzi di
informazione.”
Il Secolo XIX conferma. La direzione del Secolo XIX replica
a Rosy Bindi, che ha smentito di aver mai rilasciato al
quotidiano genovese le dichiarazioni contenute in un’intervista
di Michele Fusco, pubblicata oggi.
”Michele Fusco – sottolinea la Direzione del Secolo XIX –
ha incontrato la presidente Bindi in via di Ripetta a Roma
l’altro ieri. Hanno scambiato una serie di considerazioni,
alcune fatte dal giornalista, altre, che è possibile leggere sul
Secolo XIX di oggi, dall’esponente del Pd. Comprendiamo che
queste ultime abbiano potuto ingenerare qualche imbarazzo nel
partito e capiamo perciò la necessità di una smentita
diplomatica che volentieri perdoniamo alla presidente
confermandole anzi la nostra stima”.
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