Ancora un appello al Presidente della Repubblica, questa volta promosso dal giornalista Paolo Bellino, che però lo fa come semplice cittadino. “trovate una buona ragione per non firmare questa iniziativa, dai”, cinguetta ironicamente su Twitter Bellino, il quale al telefono con noi sottolinea che si tratti di una campagna per promuovere un “Italia fondata sul lavoro e non sulle armi. Proponiamo che il 2 giugno, giorno della festa della Repubblica, non venga più celebrato con la parata militare”, si legge sul sito [url”change.org”]http://www.change.org/it/petizioni/al-presidente-della-repubblica-mai-pi%C3%B9-parate-militari-per-il-2-giugno[/url], dove è stato lanciato l’appello. “Ho voluto rilanciare quell’iniziativa perché mi sembra giusta e perché trova il sostegno di molti cittadini, che condividono l’idea della cancellazione di uno sfoggio muscolare inutile”.
A sfilare “dovrebbero essere donne e uomini impegnati nell’istruzione, nella ricerca, nella sanità, i lavoratori e disoccupati, i precari e gli studenti. […] Che sia una festa di popolo, non di soldati”, si legge ancora nel testo. “Non ci sono comitati o associazioni alle spalle. È un’iniziativa che parte dal basso”, ha spiegato Bellino. “Chiediamo dunque alla massima istituzione repubblicana […] di annullare fin da quest’anno, la parata militare prevista per il 2 giugno”. Già l’anno scorso un’idea simile era stata promossa sul web da comuni cittadini, subito dopo il terremoto dell’Emilia. In poche ore si contavano già migliaia e migliaia di firme contro la sfilata militare. La ragione? “Costa troppo” e “tiene impegnati i militari a Roma”, anziché là dove servono davvero: i luoghi terremotati.
La petizione è partita il 3 aprile e ha bisogno del sostegno di tutti quei cittadini che condividono l’idea che il nostro Paese debba essere rappresentato in primo luogo da quei milioni di lavoratori che non indossano una divisa e che rappresentano la maggioranza degli italiani. Ci sono ancora due mesi di tempo per impedire che “anche quest’anno l’Italia sia rappresentata in divisa”. Il nostro giornale accoglie lo spirito dell’iniziativa e chiede a tutti i lettori di leggere l’appello – pubblicato di seguito – e di firmarlo.
[b]m.lau.[/b] [b]Al Presidente della Repubblica: Mai più parate militari per il 2 giugnoL’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, non sulle armi.[/b]
Proponiamo che il 2 giugno, giorno della festa della Repubblica, non venga più celebrato con la parata militare che siamo costretti a subire ogni anno lungo via dei Fori Imperiali a Roma.
Uno sfoggio muscolare inutile, una simbologia da staterello dittatoriale. Uomini e donne in armi non devono più essere chiamati a rappresentare l’intera comunità italiana. A sfilare semmai dovrebbero essere donne e uomini impegnati nell’istruzione, nella ricerca, nella sanità, i lavoratori e disoccupati, i precari e gli studenti: il presente e il futuro dell’Italia sono loro, e non devono esserlo donne e uomini in armi. Che sia una festa di popolo, non di soldati.
Abbiamo due mesi di tempo per impedire che anche quest’anno l’Italia sia rappresentata in divisa. Chiediamo dunque alla massima istituzione repubblicana, che sia incarnata da questo presidente o dal prossimo, di annullare fin da quest’anno, la parata militare prevista per il 2 giugno.
Firma la petizione e [url”partecipa all’evento Facebook.”]https://www.facebook.com/events/223749464411085/?fref=ts[/url]
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