La Francia vuole moralità: non saremo l'Italia di Berlusconi

Il segretario del partito socialista Harlem Desir ha spiegato la necessità di una legge sulla moralizzazione: altrimenti faremo la fine dell'Italia di Berlusconi.

La Francia vuole moralità: non saremo l'Italia di Berlusconi
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15 Aprile 2013 - 12.15


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Nonostante scandali, bunga bunga e parlamentari corrotti; nonostante abbia avuto al suo fianco personaggi come Lavitola e Tarantini, molti italiani (a quanto pare) dopo 20 anni sarebbe ancora disposti a votarlo, tanto che il Pdl viene dato nei sondaggi come primo partito. Ma all’esterno la fama di Silvio Berlusconi è sempre quella che è: quella di una persona improbabile e inaffidabile.

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Il segretario del Partito socialista francese Harlem Desir ha detto stamattina che il
progetto di legge sulla moralizzazione della vita pubblica e la
pubblicazione del patrimonio dei ministri è «necessario» e
ha aggiunto di non volere che «la Francia diventi l’Italia di Berlusconi».

Invitato negli studi della radio France Info, Desir ha parlato delle conseguenze del caso del conto all’estero dell’ex
ministro Jerome Cahuzac ed ha annunciato di aver già pubblicato
il suo patrimonio. La sfiducia nei confronti del mondo politico «è antica», ha sottolineato Desir, ma «in questo periodo di crisi, quello che ci si aspetta dai responsabili politici è che serrino le fila. Discutere, certo, ma davanti ai francesi bisogna rimanere uniti». 

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La legge sulla moralizzazione politica, secondo Desir, è
anche un’arma «antipopulismo»: «non voglio – ha detto il
segretario socialista – che diventiamo l’Italia di Berlusconi».

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