Rodotà presidente: continuano gli appelli

Tutti si muovono compatti verso un nome: Stefano Rodotà. Gli appelli non giungono solo dalla piazza, ma anche dai parlamentari e personalità esterne alla politica.

Rodotà presidente: continuano gli appelli
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18 Aprile 2013 - 22.03


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Li ha scalzati tutti, uno a uno, anche il super nome del Pd, Franco Marini. Stefano Rodotà, il candidato di bandiera del Movimento 5 Stelle, è stato il più votato nel secondo scrutinio di oggi e, nelle ultime ore, sembra essere la personalità (non politica) che più di tutte potrebbe rappresentare il Paese e farlo uscire dallo stallo politico in cui si trova.

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Dalla base del Pd ai parlamentari di diversi schieramenti (in testa i 163 grillini), il nome da scrivere su quella scheda sembra essere il suo. E oggi chi ha manifestato in piazza Montecitorio lo gridava forte: “Rodotà, Rodotà, Rodotà!”. Gli appelli si susseguono numerosi.

Intanto domani M5s sarà di nuovo in piazza: «Chiediamo alle persone, per domani, un sostegno maggiore di quello ricevuto oggi (che è stato bellissimo). Obiettivo Rodotà presidente». Lo scrive su Twitter e Facebook il vicecapogruppo M5s alla Camera, Riccardo Nuti.

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«L’appello di Grillo su Rodotà è la svolta che Bersani non può rifiutare», scrive Adriano Celentano su Twitter. E poi Pippi Civati, deputato Pd che da subito ha rifiutato di votare Marini, a “Otto e mezzo” su La7 afferma: «Il Pd può raccogliere i due terzi dei voti insieme al Pdl ma può farlo anche insieme al M5s, sono comunque larghe intese. Rodotà è un uomo di centrosinistra se lo voto faccio una cosa assolutamente naturale. Il Pdl ha Letta, La Russa, Alfano noi abbiamo Rodotà e Prodi».

Un appello arriva anche dal filosofo ed ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari: «La mossa del Capo dello Stato ha un chiaro senso nemmeno tanto recondito. Un governo che abbia l’appoggio sia del Pd che del Pdl» e per il Pd «il governissimo sarebbe una trappola. Il partito si sfascerebbe». Dopo la sconfitta elettorale «Bersani avrebbe dovuto farsi da parte», dice Cacciari, secondo cui «se Bersani si fosse fatto da parte e avesse candidato una personalità come Stefano Rodotà, magari il Movimento Cinque Stelle avrebbe reagito diversamente. Un’altra strada poteva essere quella di dare l’incarico a una personalità neutra. Il presidente della Corte Costituzionale».

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