«L’hanno fatta grossa». L’aveva detto e l’ha fatto. È partito da Udine col suo camper al grido di “golpe” e colpo di Stato ed è arrivato a Roma per incontrare la sua base, i suoi parlamentari. Dopo la rinuncia a partecipare alla manifestazione di ieri sera davanti a Montecitorio, Beppe Grillo ha incontrato i giornalisti a Testaccio, alla Città dell’Altra Economia. Entra acclamato come una rock star, la sala è stracolma. È il solito Grillo show. Lui parla, si inalbera, grida, suda. La simpatia e lo smalto di un tempo sono sempre gli stessi. Alla sua destra c’è Roberta Lombardi, a sinistra Vito Crimi.
Iniza smorzando subito i toni delle polemiche: «Ieri ho detto “golpe”, ma intendevo “golpettino istituzionale furbo”, giocato sulla semantica». Il leader dei 5 Stelle, che sta per parlare in un comizio piazza Santi Apostoli, ha incontrato per la prima volta i giornalisti, che hanno potuto fargli delle domande. È partito in quarta sull’elezione di Giorgio Napolitano: «Non esiste al mondo un presidente che dura 14 anni, che accetti un doppio mandato», «neanche Chavez è stato presidente per 14 anni». Ma, secondo il leader M5s, “si sono riunite quattro persone di notte, non so se D’Alema e Bersani con Monti e Berlusconi, e hanno deciso di notte che il settennato doveva andare avanti”.
«Ieri sera potevo venire in piazza -spiega -, ma avevo paura che la mia presenza potesse favorire la violenza», commentando la sua rinuncia a partecipare alla manifestazione di fronte a Montecitorio. «Non voglio entrare in questi giri», taglia corto. «Sono d’accordo con Rodotà, non faccio calate a Roma. Andiamo a Roma per incontrarci alla manifestazione, non siamo a Roma per parate o cose violente».
L’ex comico genovese racconta poi il suo incontro con Giorgio Napolitano durante le consultazioni: «Ho visto un signore stanco, molto stanco». «Vi dico con franchezza cosa ci siamo detti -specifica -, gli abbiamo chiesto la fiducia» e «ci ha detto che non avevamo i numeri». Però Grillo affonda il coltello nella piaga: «Siamo in un momento strano. Hanno rubato un anno di tempo. Ma se il governo sarà sull’agenda Monti, e così sarà, non durerà». «Siamo in una guerra con delle macerie più grandi di quelle del dopoguerra».
E un colpo anche a Bersani: «Se Bersani ci avesse chiesto di governare insieme, ci avremmo pensato», ha detto ancora Grillo. «Quando il signor Bersani è venuto da noi non ci ha chiesto una collaborazione – ha aggiunto – ma solo i voti». «Quando ci siamo incontrati Bersani non ci ha chiesto collaborazione, ci ha chiesto i voti: ha fatto scouting». Ad una collaborazione «noi ci abbiamo pensato: abbiamo detto “diamo un segnale forte di sinistra: rinunciamo ai contributi elettorali” e loro hanno detto no».
Poi Roberta Lombardi parla del prossimo governo: «Se i candidati sono Amato o Letta, non ci sarà nessuno spazio per collaborare». E Grillo è sicuro anche che «se ci metteranno in un angolo, resteremo in un angolo». Se questo succederà «ci metteremo all’opposizione e voteremo le cose giuste se sono nel nostro programma».
Oggi pomeriggio in piazza Santi Apostoli, la piazza “simbolo” dell’Ulivo, si svolgerà la manifestazione del Movimento 5 Stelle contro la rielezione di Giorgio Napolitano al Quirinale. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno esprime preoccupazione: «Non ci faremo invadere», ammonisce. In parallelo anche a Milano è in corso in queste ore un presidio di protesta a piazza Castello.
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