«Il silenzio catacombale delle istituzioni sui processi a Berlusconi è preoccupante. Vuol dire che questo signore ha strumenti di pressione ignoti, che usa come salvacondotto». Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog, sferrando un nuovo attacco all’ex premier. «Obama, la Merkel o Cameron sarebbero al suo posto in fuga alle Cayman – incalza – Lui espone sfacciatamente il suo fard a truppe cammellate nelle piazze. Chi lo protegge? Chi lo garantisce?».
«Quando Capitan Findus», scrive ancora Grillo riferendosi al premier Enrico Letta, «parla di “credibilità internazionale” a cosa si riferisce? Alla credibilità degli evasori e dei puttanieri? Su quella non abbiamo rivali».
E poi un attacco non molto velato al premier Letta: «La rabbia e la speranza vanno di pari passo in quest’Italia che conosco molto bene per averla percorsa ovunque. Nel frattempo la politica improvvisa riti e liturgie degne dell’antica Bisanzio. Il porporato Nipote Letta, nato dallo Zio per opera dello Spirito Santo, e la sua corte vivono in un mondo a parte», tuona Grillo dal blog, parlando delle prossime elezioni amministrative.
Letta e gli altri «leggono i giornali (di regime), ascoltano la televisione (di regime) e seduti in poltrona, in pantofole, la tazza di tè sul tavolino, osservano dalla finestra il fiume impetuoso del cambiamento come se non li riguardasse. Sono ectoplasmi – attacca – che rinnovano la loro esistenza grazie a palliativi, l’ultimo è il condono per le abitazioni abusive, forse domani ci sarà un’amnistia e dopodomani una riforma della giustizia ad castam. L’Italia nel frattempo ha un crollo della produzione industriale e del valore delle case, prima assoluta in Europa».
Ma per il leader M5s «rispetto alle elezioni politiche qualcosa è cambiato. Le persone hanno ora la convinzione che si può cambiare. I segnali di affetto sono persino imbarazzanti. Per uscire dalle città devo depistare gli inseguitori e darmi alla fuga. Sono circa 700 i comuni che vanno a elezioni questa primavera. Il M5s sarà presente con 199 liste. La nostra Route 199 a 5 Stelle. Nel 2012 le liste furono 103 su 1.000 comuni. Il numero di liste è cresciuto 10% al 28% in un anno. Una progressione inarrestabile».
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