Becchi (M5s): servono tv e giornali

Il professore vicino a Grillo analizza la sconfitta: la rete e la piazza non bastano più, abbiamo sbagliato la comunicazione. Va ampliata la nostra platea.

Becchi (M5s): servono tv e giornali
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29 Maggio 2013 - 10.01


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«Comunicazione errata, la rete e le piazze non bastano più». Questa in sintesi, è stata l’analisi del professor Paolo Becchi, sui risultati del M5S alle elezioni amministrative in una intervista sulla Stampa.

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«Bisogna diffondere i risultati – ha spiegato Becchi – e per farlo servono tv e giornali. Bisogna concedersi, a costo di commettere qualche sciocchezza. È una questione di visibilità e di spiegazione del nostro lavoro». Per Becchi, è vero che «abbiamo commesso errori. Ma noi continuiamo a essere l’unica novità radicale sulla piazza. Dobbiamo ragionare su tempi più lunghi. Già in autunno capiremo alcune cose».

Secondo Becchi, «va ampliata la platea degli elettori, è evidente – ha detto il grillino – che non si possono mandare in Parlamento persone che hanno preso 40 preferenze. La verità è che il nostro successo ha preso alla sprovvista noi stessi per primi».

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Per Becchi, in Parlamento, M5S si è fatto «accerchiare. È che in quel posto, è pieno di vecchie volpi e i nostri sono tutti di primo pelo, alcuni molto bravi ma mediamente parecchio inesperti. Non ci fanno lavorare, per esempio, bloccando le commissioni di garanzia. Non le faranno mai». Dunque, ha sottolineato il professore, «dobbiamo usare questi mesi per impratichirci e raccontarci. Dobbiamo metterci in testa che questo e’ un Paese sotto ricatto. Con un presidente del Consiglio che fa parte del Bilderberg e tutte quelle organizzazioni segrete, altro che Br…»

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