Mette in fila i protagonisti della sinistra, e solo loro. Mescola nomignoli e cognomi ed ecco sul banco degli accusati «il supercazzolaro», «lo smacchiatore di Bettola», «Renzie», e, a lui tocca la botta più pesante, «un ottuagenario miracolato dalla Rete». Ha detto il comico: “In prima fila persino, con mio sincero stupore, un ottuagenario miracolato dalla Rete, sbrinato di fresco dal mausoleo dove era stato confinato dai suoi a cui auguriamo una grande carriera e di rifondare la sinistra”.
Insomma, Beppe Grillo contro Vendola, Bersani, Renzi, Rodotà, più Finocchiaro e Civati cui viene tributato l’onore del vero nome.
Il motivo? Le critiche arrivate sui 5 Stelle «dopo le elezioni comunali parziali che storicamente, come qualsiasi asino sa, sono sempre state diverse come esito e peso rispetto a quelle politiche», tesi riproposta anche oggi dal blog per derubricare quel risultato M5S che gli osservatori considerano un crollo.
«C’è un fiorire di [url”maestrini dalla penna rossa”]http://www.beppegrillo.it/2013/05/i_maestrini_dal.html[/url]» lamenta Grillo in un [url”post”]http://www.beppegrillo.it/2013/05/i_maestrini_dal.html[/url] pubblicato sul suo blog.
«Sono usciti dalle cantine e dai freezer dopo vent’anni di batoste e di vergogne infinite del loro partito, che si chiami pdmenoelle o Sel, non c’è differenza», incalza. E allora, ecco «tornato in grande spolvero il supercazzolaro che non sa nulla nè di Ilva, né degli inceneritori concessi alla Marcecaglia. È come le vecchie di “Bocca di Rosa”: «Si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare cattivo esempio».
«C’è poi – prosegue così la black list grillina – lo smacchiatore di Bettola in grande forma che spiega, con convinzione, che la colpa del governo delle Larghe Intese è del M5S quando il pdmenoelle ha fatto l’impossibile per fottere prima Marini e poi Prodi e non ha neppure preso in considerazione Rodotà». «Belìn, questo ha perso più battaglie del general Cadorna a Caporetto e ci viene venduto da Floris – altro “fulminato” dal blog M5S – come Wellington a Trafalgar».
«I maestrini dalla penna rossa sono usciti dal libro Cuore, impersonano però Franti e non Garrone. Mentono agli elettori, fanno inciuci, usano la fionda contro i passerotti e poi nascondono la mano», accusa Grillo.
Chiudono la rassegna «Renzie, lo statista gonfiato, imperversa con le sue ricette e le critiche al M5S su tutti i canali televisivi preda di compiacenti cortigiane come la Gruber. Renzie non è più sindaco di Firenze da tempo, è diventato un venditore a tempo pieno di sè stesso. Vende in giro un sindaco mai usato, come nuovo» e «persino Topo Gigio Veltroni, riesumato per discettare delle elezioni, forte della sua esperienza di averle perse tutte, ma proprio tutte».
Gran finale contro Finocchiaro e Civati: “E poi c’è la claque, quella cattiva e quella buona, quella che attacca a testa bassa, la cui esponente è la Finocchiaro che vuole fuorilegge il M5S, accampata in Parlamento da 8 legislature, e quella buona, alla Pippo Civati, che non ha fatto i nomi dei 101 che hanno affossato Prodi, che vive in un partito che succhia da anni centinaia di milioni di finanziamenti pubblici, ma però è tanto buonino”.
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