Dopo aver sentito in audizione di commissione Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture e Trasporti, prima alla Camera e poi al Senato, «fantasticare di sviluppo e crescita infiniti, vogliamo ribadire con forza che tutto l’impianto progettuale ed esecutivo della Nuova linea Torino Lione è basato su falsi dati di partenza e su carenze documentali gravissime». Lo hanno affermato in una nota Marco Scibona, Carlo Martelli, Laura Castelli, Fabiana Dadone, Ivan Della Valle, Mirko Busto e Davide Crippa, eletti del Movimento 5 Stelle al Senato e alla Camera dei Deputati.
«In primo luogo manca la condizione regina affinché si potesse dare seguito alla realizzazione dell’opera, vale a dire la saturazione della linea esistente(attualmente utilizzata meno del 20 % delle sue capacità)- hanno spiegano- in secondo luogo, come specificato negli articoli 1.3 e 4.2 della delibera Cipe 86/2010, prima di procedere all’esecuzione dei lavori si sarebbe dovuto redigere ed approvare il progetto esecutivo».
Infatti, «ne denunciamo a tutt’oggi la mancanza, e, conseguentemente, l’inottemperanza dell’obbligo al recepimento delle prescrizioni e raccomandazioni (129 più 3) con le quali il Cipe condizionava l’efficacia della propria delibera ed i lavori da intraprendere a Chiomonte».
«Il cantiere della Maddalena è, pertanto, illegale e va bloccato. Invitiamo il Governo a interrompere immediatamente qualsiasi lavorazione in atto a Chiomonte- hanno chiesto quindi gli eletti del Movimento 5 Stelle al Senato e alla Camera- lo “Stato di diritto” vale, in primis, per lo Stato stesso quale modello comportamentale al quale anche i cittadini devono conformarsi. Gravissimo che alcuni organi dello Stato non si uniformino alle leggi stesse».
Infine, hanno chiesto gli eletti M5S, «si annulli la Task Force capitanata dal noto Ettore Incalza, indagato per associazione a delinquere per il Tav a Firenze, e si crei piuttosto una volta al ripristino della legalità: l’unica Task Force necessaria».