Il blog di Grillo contro Favia: è attaccato alla poltrona

Un post firmato da Max Bugani, consigliere comunale di Bologna se la prende con il transfuga: denigra Beppe ma l'incoerente è lui. La replica di Favia: querelo.

Il blog di Grillo contro Favia: è attaccato alla poltrona
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15 Giugno 2013 - 19.15


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In principio fu l’amore. Poi il freddo. Poi la rottura. Poi la critica. Ora la rissa, o quasi.
Continua il botta e risposta tra l’ex grillino Favia da una parte e il comico e i suoi fedelissimi dall’altra.
Così nel blog di Beppe Grillo è comparso un post contro Favia firmato da Max Bugani, consigliere comunale M5S di Bologna.

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Ha scritto Bugani

“Certe persone non meriterebbero alcuna attenzione, ma purtroppo questo personaggio (spalleggiato da alcuni presentatori e giornalisti che continuano a dargli spazio) è instancabile nel suo tentativo di denigrare Beppe Grillo, le persone che credono in lui e il M5S in generale. Questo ci costringe nostro malgrado a farvi capire meglio la totale incoerenza che accompagna il suo livore e le sue finte battaglie. Favia, dopo essere stato messo come capolista da Ingroia in 3 circoscrizioni (ma come? e la democrazia diretta?), aveva promesso che a maggio 2013 si sarebbe dimesso da consigliere regionale. Oggi siamo a metà giugno e Favia ancora non molla la poltrona.”

La replica di Giovanni Favia non si è fatta attendere troppo: “‘Querelo – annuncia – con la postale,
per le offese che Grillo non modera sul suo blog”.
”Parliamo di uno dei blog più’ visti in Italia – sottolinea
-. Non abbasso la testa: bisogna dare uno stop alla diffamazione
libera sul blog, diventato luogo di sfogo personale dove le
‘pastorelle’ diventano doberman. Non intendo subire queste
ingiustizie”.

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E replica ancora a Bugani: ”I primi a insegnarmi che ci si
candida in tre circoscrizioni sono stati proprio Grillo e
Casaleggio. Mi fecero fare la campagna elettorale per le
regionali del 2010 che ero ancora consigliere comunale e mi
candidarono a Modena, Reggio Emilia e Bologna. Me l’hanno
insegnato loro, l’ho imparato dal Movimento 5 Stelle”.

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