Il ministro della Difesa Mario Mauro ha smentito le indiscrezioni parlamentari che riferivano di un possibile ripensamento del governo sul programma degli F35. E al ministro Delrio, che ha parlato di una «spesa senza senso» ha replicato: «Evidentemente c’è stata una crisi di governo e io non me ne sono accorto. Perché sia chiaro: io non ho partecipato a nessun consiglio dei ministri in cui il governo abbia cambiato opinione su questo».
Replicando a Delrio Mauro ha detto: «Nella discussione in aula io non ho ascoltato nessun intervento a nomi dei gruppi che chiedesse alcunché. Il Pdl e Scelta civica sono a favore della continuazione del programma. Del Pd ho sentito l’intervento di Antonello Giacomelli e va nella stessa direzione. Del resto Pd e Pdl quando erano separati hanno votato gli F35. Mi parrebbe strano che adesso, uniti, non lo facciano più. Mi parrebbe davvero strano. A dire il vero ha votato per gli F35 anche Rifondazione Comunista…».
Dunque il governo non ha cambiato posizione rispetto a quella annunciata dal ministro Mauro in un’intervista di qualche giorno fa: via libera all’acquisto di 90 aerei, con la possibilità che diventino 131. Le parole di Delrio non riflettono l’orientamento dell’esecutivo.
«Se altri hanno deciso al posto mio, allora la maggioranza è già andata», si è sfogato Mauro. Sia chiaro, «se il Parlamento vuole possiamo rinviare l’acquisto. Ma dobbiamo continuare a pagargli aerei visto che alcuni li abbiamo comprati».
L’indagine conoscitiva richiesta dal Pd, ha poi osservato, dovrebbe partire «dalla decisione del ministro Di Paola che prevede una forte riduzione del programma. Se il Parlamento vuole fare un’indagine conoscitiva bisogna cominciare da questo. Quali ricadute ha la rinuncia a 40 aerei?».
Ma in realtà ha spiegato il ministro, «il Pd non ha presentato nulla. Io non ho notizie di nessun altra mozione oltre a quella di Sel e Fli. Se vogliono citare l’articolo 4 della legge 244, allora si discuta nel merito in commissione. lì si presenterà il governo».
