Nel Pdl la tensione è sempre molto alta. E le voci di un imminente rivoluzione azzurra alimentano le fibrillazioni e i malumori. Silvio Berlusconi rompe gli indugi e conferma la volonta di tornare a Forza Italia. “Il Pdl resterà come coalizione dei partiti di centrodestra: Forza Italia ne farà parte e temo che sarò ancora chiamato ad essere il numero 1”. Lo ha detto Silvio Berlusconi al Tg1. Berlusconi ha poi sottolineato che “il sostegno nostro e di tutto il movimento al Governo è pieno, convinto e leale. Le critiche di qualche esponente devono essere intese solo come uno stimolo a fare di più”.
All’ombra dell’ennesima rivoluzione azzurra, la guerra tra falchi e colombe non conosce tregua. A maggior ragione con l’accelerare degli eventi. Si parla di fase costituente già a fine luglio con la reggenza affidata a Daniela Santanchè, ma sono solo congetture.
Il Cavaliere ha parlato poi dell’affaire Ruby e della compravendita di senatori: “Si cerca di portare a conclusione la guerra dei vent’anni contro Berlusconi cercando di colpirlo nel suo patrimonio, nell’immagine, nei diritti politici e ora anche nella libertà”. “Se c’è un settore da riformare in Italia – ha detto – è la giustizia”. “La sentenza sul processo Ruby è davvero grottesca. Si parla di concussione e non c’è il concusso, di induzione e non c’è indotto”.
Poi ha ricordato la vicenda Mondadori: “Praticamente fui costretto a vendere giornali, riviste e perfino una cartiera”. “Noi siamo stati penalizzati e poi costretti a pagare 565 milioni a fronte di un valore delle azioni Mondadori di 100 milioni. Cinque volte e mezzo il valore complessivo del gruppo De Benedetti che infatti si alzò da quel tavolo molto soddisfatto, come testimonia una intervista dell’epoca”.
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