«Batman o Don Chisciotte? Mi sento più Don Chisciotte anche se mi sono stufato di perdere» ha detto Matteo Renzi, intervistato da Monica Maggioni, direttore di Rainews 24. Renzi era a Pesaro, per partecipare al Festival Popsophia. «Magari stando attento a capire quali sono davvero i mulini a vento e qual è l’esercito degli invasori. Don Chisciotte – ha aggiunto Renzi – è l’idea di una battaglia pura, ideale, abbiamo bisogno di ideali e un po’ meno di ideologie. Io rimango male ogni volta che sento parlare di obiettivi al ribasso». «Non vorrei che a forza di parlare di rottamazione venga rottamato io» ha continuato il sindaco di Firenze. «Grillo ha perso l’occasione, Berlusconi è in tutt’altre faccende affaccendato: il Pd ha una responsabilità enorme, che non è quella di mettersi a discutere di correnti e correntine ma di spiegare come fare per far riprendere il paese».
Incontrare Epifani? Matteo Renzi è sembrato stupito dell’annuncio dato dal segretario Pd. «Io non vivo a Roma. Sto a Firenze e faccio il sindaco. Al segretario del mio partito non ho da dirgli niente. Lo ascolto volentieri ma non ho da dargli noia. Non voglio rompergli le scatole. Lui ha un compito: di convocare il congresso a norma di statuto entro il 7 novembre». «Io sogno un governo che faccia contenti gli italiani, oltre che Brunetta e Schifani».
Renzi ha poi spiegato che il governo «ha giocato una bella partita in Europa. Ma dobbiamo giocarla con ancora maggiore determinazione». – «Io credo che non ci sia un cittadino normale in Italia che sia interessato alla discussione su chi fa il segretario del Pd, mentre ci sono gli italiani che pensano che il Pd possa essere la risposta ai problemi del Paese». «Vediamo se questa volta il Pd fa le cose sul serio e se riesce a non sbagliare ancora a fare un rigore a porta vuota». Ci vuole il «coraggio di dire che non si fa un passettino alla volta, ma una riforma radicale». «Tutti i denari della pubblica amministrazione vanno messi on line. Bisogna poter sapere tutto quello che spende il proprio sindaco» ha aggiunto Renzi.
«Il Pd deve fare il Pd, punto. Non deve essere un’evoluzione 2.0 di qualcosa che c’è già. Il Pd non deve diventare la versione 2.0 di qualcosa del passato, ex Pci o ex Dc, nè deve diventare qualcosa da reinventare del tutto». Lo ha detto Matteo Renzi a Pesaro. Quanto al suo guardare agli elettori del centrodestra, il sindaco di Firenze ha ribadito: «Se non prendi i voti dei delusi del centrodestra succede che perdi le elezioni e poi ti tocca prendere i voti di Brunetta e Schifani. Io preferisco prendere i voti dei delusi del centrodestra alle elezioni».
Infine, ai dirigenti del suo partito: «La vera sfida nonè capire cosa fa Renzi, mentre loro sono preoccupati solo di cosa faccio io, ma è una assurdità. I dirigenti del Pd sono preoccupati delle mie mosse. Vi rendete conto dell’assurdità? Ma la vera sfida in Italia è rimettere in circolo un po’ di speranza», ha concluso Renzi.
«Altro che lo streaming di Beppe Grillo. Trasparenza non è mettersi una telecamerina in testa, ma spiegare dove metti i soldi della regione, del Governo, dello Stato».
Accoglienza molto calorosa a Pesaro. Appena sceso dalla macchina, Renzi ha stretto la mano a due vigili urbani, ricevuto un bacio da una signora, accarezzato la testa di un paio di bambini e si è fermato un attimo ad un banchetto dei Radicali che stanno raccogliendo firme per 12 referendum. Poi è entrato a Rocca Costanza, gremita di gente, dove è stato accolto da un grande applauso e presentato dagli organizzatori come il ”pop politico”.
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