Silvio: accetterò il carcere (poi la smentita)

La sentenza della Cassazione si avvicina (30 luglio) e il Cav dice che non farà l'esule, come fu costretto a fare Bettino Craxi. Poi però la smentita strana...

Silvio: accetterò il carcere (poi la smentita)
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28 Luglio 2013 - 10.43


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“Non farò l’esule, come fu costretto a fare Bettino Craxi. Né accetterò di essere affidato ai servizi sociali, come un criminale che deve essere rieducato. Ho quasi 78 anni e avrei diritto ai domiciliari, ma se mi condannano, se si assumono questa responsabilità, andrò in carcere”.

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L’ex premier Silvio Berlusconi, in un’intervista per “Libero”, ha parlato della sentenza della Corte suprema attesa per martedì prossimo e si è detto “abbastanza ottimista: non possono condannarmi”. “Se non c’è pregiudizio, se non ci sono pressioni, la Cassazione non può che riconoscere la mia innocenza”, ha dichiarato Berlusconi.

“I miei avvocati hanno proposto 50 obiezioni alla decisione della Corte d’appello e la Cassazione già in altre occasioni ha riconosciuto che io non firmavo i bilanci, non partecipavo alle decisioni dell’azienda e non avevo alcun ruolo diretto nella gestione di Mediaset”, ha spiegato.

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“Facevo il presidente del Consiglio, cosa ne potevo sapere io dei contratti per i diritti televisivi? Non me ne occupavo quando stavo a Cologno, figurarsi se lo potevo fare nei primi anni Duemila quando ero a Palazzo Chigi”. Inoltre, ha sottolineato il Cavaliere, “non avrei rischiato tutto questo per 3 milioni dopo averne corrisposti più di 500 in un solo esercizio. E poi, se fossi stato così fesso da evadere le imposte, a un certo punto avrei usato il condono tombale che il mio stesso governo aveva introdotto”.

Poi ha confessato: “Non ho dormito per un mese. La notte mi svegliavo e guardavo il soffitto, ripensando a quello che mi hanno fatto”. “In pochi mesi otto pronunciamenti contro di me. I diritti Mediaset, Ruby, la telefonata Fassino-Consorte, gli alimenti alla mia ex moglie, le richieste dei pm di Napoli e Bari, la decisione della Consulta sul legittimo impedimento, il respingimento della richiesta di trasferire a Brescia il processo per le cene di Arcore, l’abnorme risarcimento a De Benedetti”.

Nel colloquio l’ex premier ha parlato anche del futuro del governo. “Non farò cadere Letta – ha assicurato – ma sarà il suo partito a farlo. Se venissi condannato, il Pd non accetterebbe di continuare a governare insieme con un partito il cui leader è agli arresti e interdetto dai pubblici uffici”.

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Berlusconi smentisce l’intervista con Libero – Sembra che non ci sia stata alcuna intervista, ma solo un colloquio “liberamente” interpretato. Palazzo Grazioli smentisce, ma lui, Silvio Berlusconi, posta il colloquio che apre il quotidiano Libero oggi in edicola [url”sulla propria pagina di Facebook”]https://www.facebook.com/SilvioBerlusconi?fref=ts[/url] registrando oltre 4.941 “mi piace” e quasi 2000 commenti. Non solo: l’intervista viene rilanciata anche sul sito ufficiale del Pdl e sull’account Twitter del partito.

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