Imu: il Cav attacca, il Pd resiste
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Imu: il Cav attacca, il Pd resiste

La battaglia tra Pd e Pdl sull'Imu si fa sempre più accesa. Franceschini: le emergenze sono altre. E Cicchitto risponde: nessuna ritorsione, ma Saccomanni provoca.

Imu: il Cav attacca, il Pd resiste
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10 Agosto 2013 - 12.34


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Il governo, ormai ufficialmente in vacanza, si regge sul filo dell’Imu. Lo scontro è a viso aperto tra Berlusconi ed Epifani. “L’Italia non deve avere paura del proprio futuro. Per questo non verremo mai meno al nostro impegno sull’Imu”, ha detto ieri l’ex premier sull’abolizione della tassa sulla casa. E il segretario deiv democrat ha risposto: “Berlusconi sbaglia”. Nel suo discorso programmatico, il premier Letta “ha detto: ‘Superare l’attuale tassazione della prima casa e dare tempo a governo e Parlamento di elaborare una riforma che dia ossigeno alle famiglie, soprattutto a quelle meno abbienti”.

Oggi Epifani ha ricordato che “anche noi vogliamo abbassare l’Imu. Ma certo non a chi ha abbastanza risorse da poterla pagare. Questa sì che sarebbe un’ingiustizia”. Per Epifani “un conto è escludere tutti, altro conto è esentare i meno abbienti. Se ci fossero risorse sarebbe fatta ma quando le risorse sono poche, sarebbe davvero singolare che si togliesse l’imposta a chi la puo’ pagare e non si facesse nulla per gli altri”. Secondo Epifani l’atteggiamento del Pdl sull’Imu “sembra un modo” per “uscire da una situazione di difesa”. Tuttavia per il segretario del Pd “il ministro Saccomanni conosce molto bene la materia, sono certo che saprà trovare la soluzione”.

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Oggi sono molte le reazioni da entrambe la parti politiche. Bruno Tabacci, leader del Centro Democratico, per esmpio ha dichiarato: “Smettiamo di parlare di impossibili abolizioni totali e facciamo dell’Imu lo strumento di base dell’autonomia impositiva dei Comuni, lasciando ai sindaci la possibilità di ridurre anche al minimo le aliquote in base a dati reali. Dati che devono derivare anche, finalmente, da una revisione seria del catasto”. Per Tabacci, infine, “Ogni risorsa supplementare, ricavabile ad esempio dal taglio delle pensioni d’oro, semmai dovrebbe essere utilizzata per abbattere le tasse sul lavoro. È quella la vera misura urgente per accompagnare la ripresa creando quei nuovi posti di lavoro di cui l’Italia, e soprattutto i giovani, hanno urgente bisogno”.

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, cerca di abbassare i toni: “Quando gli scontri non sono sui principi, ma su Imu, ammortizzatori, Iva, eccetera, penso che una soluzione si possa trovare. Il problema su questi argomenti non sono le divisioni fra destra e sinistra, ma la limitatezza delle risorse disponibili. E quando sono limitate bisogna scegliere le urgenze e le priorità”.

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Per Franceschini i problemi da risolvere con urgenza “sono gli italiani senza reddito, a cominciare dalle persone uscite dal mondo del lavoro in età avanzata e che hanno una pensione lontanissima e quasi nessuna possibilità di trovare lavoro. In cima alla gerarchia della disperazione per me ci sono i cinquantenni disoccupati e gli esodati”.

Al coro dei commenti si è aggiunto anche il sindaco di Torino e presidente dell’Anci, Piero Fassino, che ha avvertito: “Nessuno prenda una decisione senza condividerla con noi. Per noi questo è essenziale, per noi è la priorità”. L’Anci avanza due richieste, ha evidenziato Fassino: “Se si conferma l’Imu tocca a noi decidere come gestirla” e “va mantenuta la compartecipazione all’Irpef. I comuni sono in ginocchio e qualsiasi sia la proposta a cui arriveranno l’ammontare globale delle risorse su cui possiamo contare non puo’ essere ridotta”.

Diverse le reazioni del Pdl. Fabrizio Cicchitto ha assicurato che nessuno pensa di fare ritorsioni al governo sull’argomento dell’Imu, ma è chiaro che da parte del Pd, “partito nel quale viene crescendo una sorta di schifo per l’alleanza con il centrodestra, si perde di vista la ragione stessa per cui è nato il governo Letta”. “È palese – ha aggiunto – che le larghe intese dovevano chiudere la fase del cieco scontro pregiudiziale tra schieramenti che ha portato al fallimento della Seconda Repubblica: basta guardare i risultati elettorali con il Pdl che ha perso sei milioni di voti e il Pd tre”

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“La nostra linea politica è chiara. Letta è l’unico che ha fatto un discorso di ragionevolezza”, ha cocnluso Cicchitto.

E su Twitter la deputata del Pdl Elvira Savino commenta le parole di Epifani: “Ogni intervista in più di Epifani è una ragione in meno per noi di stare al governo. Sue provocazioni sono danno enorme per Letta”.

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