Il coraggio serve per reagire alla crisi, la politica è solo uno strumento per aumentare la libertà e la felicità delle persone.
Il Centrosinistra resta unito se ha un progetto chiaro al servizio della comunità, di liberazione della persona, di diffusione del benessere e della giustizia. Se ci si dedica ai problemi pubblici e non a quelli dei singoli, delle fazioni, delle corporazioni.
La prima azione da svolgere è restituire l’onore alla Scuola. Farne la prima istituzione per rendere forte la società e liberi e sicuri i giovani. I giovani sono la priorità: nella loro formazione, nella loro istruzione, nella loro capacità di combattere per le idee giuste e di servire la propria comunità.
Per attuare queste politiche serve un sistema pubblico sardo che riprenda efficienza, semplificando il sistema legislativo e burocratico, riducendo al minimo la pressione fiscale, rendendo la spesa pubblica efficiente e democratica attraverso la divisione dei compiti tra centro (legislazione, pianificazione e controllo) e territori (amministrazione, gestione e monitoraggio).
L’Autonomia è vissuta con subordinazione culturale. Bisogna dare attuazione allo Statuto speciale, prima di tutto con una Scuola sarda con più elevati standard di qualità rispetto a quelli statali.
L’Europa matrigna o una opportunità per l’Isola?Il centralismo regionale è incapace di spendere i fondi, anche europei. La matrigna è la burocrazia.
I giovani che vanno via. In che modo si può convincerli a restare?I giovani devono sentire l’amore della Sardegna verso di loro, perché possano combattere per farla progredire e dare ad essa un futuro.
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