A chi la premiership? Allo scalpitante Renzi? Al compassato Letta? In piena crisi economica, alla vigilia di una possibile crisi del governo delle larghe intese per il caso Berlusconi il Pd si divide nuovamente. E questo mentre quasi tutti i sondaggi sono concordi nel dire che dopo la condanna di Berlusconi il Pdl risulta in vantaggio in tutti i rilevamenti. Un campanello d’allarme che il Pd sembra al momento ignorare, impegnato nelle risse interne.
L’altro giorno Letta era stato bocciato da D’Alema, il quale aveva detto che il centrosinistra avrebbe vinto solo con Renzi, ossia il politico che D’Alema aveva maggiormente osteggiato nel corso delle precedenti primarie.
Bersaniani e altre componenti non ci stanno. E in una intervista, il responsabile organizzazione del Pd Nico Stumpo si è detto in disaccordo con Massimo D’Alema, secondo cui il premier Enrico Letta è “solo un leader transitorio”.
“Il futuro del politico Letta non è legato a doppio filo alla fine del governo. Se Letta lo riterrà, quando nel centrosinistra si aprirà la competizione per la leadership, credo possa essere tranquillamente uno di quelli che può giocarsi una chance di guidare la coalizione”.
“Non è pensabile che il destino del governo dipenda dalla questione dell’agibilità politica di Berlusconi. Tutti gli italiani sono uguali dinanzi alla legge: dopo la Cassazione non c’è un quarto grado di giudizio neppure per lui”, ha aggiunto Stumpo. Tuttavia, in caso di elezioni anticipate, ”penso si debbano prendere le regole di vita del Pd che dicono cose chiare. In caso si costituisca una coalizione – ha detto – il Pd promuove primarie di coalizione. Mi auguro prevalga il buon senso perché in questo momento di tutto c’e’ bisogno tranne delle risse”.
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