Il governo Letta dice addio all'Imu

Lo anticipa Alfano sul suo profilo twitter: missione compiuta in cdm. È una legge tax free. Per la seconda rata si dovrà attendere la Legge di stabilità.

Il governo Letta dice addio all'Imu
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28 Agosto 2013 - 19.13


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“Cdm: missione compiuta! Imu prima casa e agricoltura 2013 cancellata. Parola Imu scomparirà dal vocabolario del futuro”. Lo ha scritto su twitter, mentre il Cdm è in corso, il ministro dell’Interno Angelino Alfano.

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E il vicepremier prosegue: “È una legge tax free. Per finanziare la cancellazione Imu non aumentano altre tasse: tagli alla spesa pubblica e altre scelte virtuose”.

La prima rata di giungo, finora solo sospesa, è stata definitivamente abolita. Per la seconda rata, quella di dicembre, bisognerà attendere la Legge di stabilità. Per la copertura economica dell’operazione servono 4,6 miliardi, per cui sono stati ventilati aumenti di accise su alcolici, giochi, tabacchi.

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Il piano B di Letta per il “buco” sulle risorse è quello di una ulteriore dilazione dei tempi a fronte comunque di passi concreti.

“L’Imu è cancellata, dal 2014 non ci sarà più l’Imu come l’abbiamo conosciuta fino a oggi, nella linea dell’impegno assunto con la nascita del governo”. Lo ha detto il premier Letta al termine del consiglio dei ministri. “Il superamento porta alla fine dell’Imu e dal 1 gennaio 2014 ci sarà la Service Tax che sarà formalizzata con la legge di stabilità”. “La cancellazione della prima rata – sottolinea Letta – avverrà senza nuove tasse”.

“Le coperture con la legge di stabilità” – Nel decreto che accompagnerà la legge di stabilità, il 15 ottobre, “saranno indicate le coperture della seconda rata dell’Imu perché alcune coperture si svilupperanno nelle prossime settimane”, ha avvertito ancora Letta, parlando della rata di dicembre.

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Una decisione, ha sottolineato il premier, voluta da tutti gli schieramenti che sostengono l’esecutivo. “Da tutti i partiti politici – ha detto infatti il presidente del Consiglio – è arrivata la chiara indicazione della necessità del superamento dell’Imu, una indicazione chiarissima assunta nel programma di governo”. Letta ha dunque precisato che “un cambiamento radicale” era “assolutamente necessario” in particolare per l’iniquità dell’Imu.

Il premier ha poi assicurato che “questa operazione” sull’Imu “la facciamo senza modificare il saldo dei conti pubblici, e dunque il messaggio che diamo a Bruxelles è che lo facciamo rimanendo sotto il 3% del rapporto deficit/Pil”.

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