Lo scontro politico riparte dall'Iva

È già scontro tra Fassina e Alfano sulla cancellazione dell'Imu: secondo il viceministro dell'Economia dopo l'addio alla tassa sulla prima casa aumenterà l'Iva.

Lo scontro politico riparte dall'Iva
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29 Agosto 2013 - 16.44


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L’addio all’Imu, con la cancellazione per tutti di entrambe le rate dell’imposta, rende ormai “irrimediabile” l’aumento dell’Iva previsto per il primo ottobre. Lo ha scritto il viceministro dell’Economia, Stefano Fassina, in un intervento.

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«In una fase così difficile, – ha spiegato il viceministro – dedicare un miliardo per eliminare l’Imu per meno del 10% degli immobili di maggior valore, ha sottratto preziose risorse a finanziare, ad esempio, il rinvio dell’aumento dell’Iva previsto, oramai irrimediabilmente grazie alla “vittoria” del Pdl sull’Imu, per il 1 ottobre. O per allentare il Patto di Stabilità Interno dei Comuni e rianimare i piccoli cantieri e l’attività di migliaia di imprese artigiane e relativi lavoratori».

Il vice premier Angelino Alfano invece ha sottolineato: «Ora un altro obiettivo importante che abbiamo per settembre è quello di evitare l’aumento dell’Iva di un punto percentuale e siamo fiduciosi di farcela». E sull’Imu: «Per noi ha avuto davvero il senso di una missione compiuta perché è stata una grande battaglia che abbiamo spiegato agli italiani durante la campagna elettorale e avere centrato questo risultato e’ davvero straordinario. È chiaro che lo consideriamo non il nostro successo, ma il successo di milioni di italiani che dovevano pagare una tassa e non dovranno più pagarla».

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«Il viceministro Stefano Fassina, per amor di polemica e di ideologia, straparla». Ha detto il capogruppo alla Camera del Pdl, Renato Brunetta, che ha dichiarato: «Non ci sarà alcun aumento dell’Iva da ottobre, come da accordi di maggioranza. Aspettiamo smentite dal Ministero dell’Economia e delle finanze. Questo modo di fare del viceministro Fassina non è accettabile, in quanto produce incertezza e confusione. Perché?».

«Il rischio è che ora i “falchi” del Pdl tentino di andare alle urne per “sventolare” il successo dell’Imu davanti agli elettori». È poi il pericolo paventato da Mario Monti. A suo avviso però, Berlusconi, «che in passato, anche durante il mio governo, ha dimostrato di avere a cuore l’interesse del Paese”, potrebbe essere più interessato a passare alla storia, e agli occhi della comunità internazionale, come colui che ha tentato di aiutare l’Italia, anzichè come colui che ha contribuito ad affossarla».

Sull’Imu è intervenuto anche il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini: «Era necessario rilanciare il settore delle costruzioni riequilibrare in termini di equità quell’imposta e la service tax che abbiamo definito ieri va in questa direzione», ha spiegato intervenendo a “Prima di Tutto”. «Ci sono voluti vari mesi per capire esattamente quanto abbiamo dovuto pagare per l’Imu. C’è stata molta discussione sulla sua applicazione con delle iniquità», ha quindi aggiunto. Sul fronte degli interventi a favore dell’occupazione, mezzo miliardo per la cassa integrazione e 700 milioni per gli esodati, Giovannini ha ammesso di sapere «benissimo che di fronte a un perdurare della crisi occupazionale questo intervento potrebbe non bastare. A questo punto abbiamo destinato 2,5 miliardi per gli ammortizzatori in deroga, cioè la stessa entità spesa l’anno scorso». In questo modo, «il Governo ha testimoniato con questi due interventi la sua attenzione all’argomento e, qualora ci fossero ulteriori esigenze, non mancheremo nei prossimi mesi di completare questo finanziamento».

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Lupi: Iva non aumenterà, affronteremo il nodo entro settembre – «L’Iva non aumenterà, aumentare in questo momento la pressione fiscale sarebbe un segnale negativo». Lo ha affermato il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, rispondendo così alle dichiarazioni di Stefano Fassina ed assicurando che il governo affronterà il problema «entro il 30 settembre».
«Mi sembra – ha aggiunto parlando a Baobab su Radio Uno – che, appena si risolve un problema, qualcuno voglia fare a gara a mettere un altro ostacolo davanti al governo».

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