Violante torna sul nodo Berlusconi: giacobinismo nel Pd

Il costituzionalista punta il dito contro alcuni estremisti democratici: l'idea di annientare l'avversario è tipica della politica debole.

Violante torna sul nodo Berlusconi: giacobinismo nel Pd
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4 Settembre 2013 - 10.12


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Luciano Violante ha chiarito cosa lo ha spinto a parlare del caso di Silvio Berlusconi. “Il Pd stava correndo il rischio del giacobinismo. Se vedi che un’auto va fuori strada devi avvertire l’autista. Per questo ho parlato”, ha detto, riferendosi ad alcuni estremisti del Partito Democratico.

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“L’idea di annientare l’avversario è tipica della politica debole, quella che non ha la forza di confrontarsi con gli oppositori”, ha sottolineato. Nel merito, ha poi tenuto a precisare, “non ho mai detto che il Pd doveva offrire scappatoie a Berlusconi. Ho detto che doveva garantire anche lui il diritto di difendersi davanti alla Giunta. Mi sembrava una banalità”.

Violante ha infine smentito di avere pianto per la contestazione di a Torino. “Non avrei nessuna vergogna ad ammettere ma non è vero che ho pianto”, ha assicurato, “mi sono alzato in piedi e ho spiegato quello che ho detto davvero”.

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