«Se mi candidassi sbaglierei metodo perché per costruire una classe dirigente di un partito serve tempo. Sono arrivato da pochi mesi nel Pd come potrei ambire a tanto». Lo ha detto l’ex ministro Fabrizio Barca alla festa democratica nazionale.
«Per cui – ha continuato – voterò il candidato che mi darà più garanzie, chi darà il suo impegno a fare una direzione di venti e non di duecento persone» ha aggiunto.
«Voterò chi prenderà l’impegno che il segretario non diventi capo di un ente pubblico. E questo valga per tutti i dirigenti. Perché il Pd è diventato strumento per dare posto a chi non è riuscito a diventare sindaco o altro» ha detto ancora l’ex ministro.
«Ho accumulato alcune cose da dire al Paese in questi ultimi mesi. Il Paese è in doppia crisi – non cresce la produttività, non c’è innovazione e cresce la disuguaglianza – per una sequenza di scelte politiche sbagliate, fatte che ci fosse o no il centrosinistra». Per Barca tra le soluzioni «non c’è quella di rafforzare e concentrare i poteri del Governo. Serve invece un partito forte che ti incalza e ti spinge a elaborare una strategia».
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