Napolitano a Berlusconi: assurdo evocare il golpe

Dopo le preannunciate dimissioni di massa dei parlamentari Pdl, il Capo dello Stato rilancia la sua linea: no alle pressioni per far sciogliere le Camere.

Napolitano a Berlusconi: assurdo evocare il golpe
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26 Settembre 2013 - 11.07


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Per Giorgio Napolitano l’ipotesi di dimissioni dei parlamentari del Pdl rappresenta un “fatto istituzionalmente inquietante”. “Ieri sera è capitato un fatto politico improvviso al quale debbo dedicare tutta la mia attenzione”, ha infatti detto il capo dello Stato, spiegando la sua assenza a un convegno in programma al Senato.

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Il presidente della Repubblica, infatti, avrebbe dovuto partecipato a un convegno promosso dalla Fondazione De Gasperi dedicato alla figura dello statista Dc e di Konrad Adenauer. Al suo posto ha inviato un messaggio, motivando la sua assenza per “un fatto politico improvviso” a cui “devo dedicare tutta la mia attenzione”.

Napolitano ha rilasciato questa dichiarazione a commento della minaccia di dimissioni: “L’orientamento assunto ieri sera dall’Assemblea dei gruppi parlamentari del Pdl non è stato formalizzato in un documento conclusivo reso pubblico e portato a conoscenza dei Presidenti delle Camere e del Presidente della Repubblica. Ma non posso egualmente che definire inquietante l’annuncio di dimissioni in massa dal Parlamento – ovvero di dimissioni individuali, le sole presentabili – di tutti gli eletti nel Pdl. Ciò configurerebbe infatti l’intento, o produrrebbe l’effetto, di colpire alla radice la funzionalità delle Camere”.

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“Non meno inquietante – prosegue il Capo dello Stato – sarebbe il proposito di compiere tale gesto al fine di esercitare un’estrema pressione sul Capo dello Stato per il più ravvicinato scioglimento delle Camere. C’è ancora tempo, e mi auguro se ne faccia buon uso, per trovare il modo di esprimere – se è questa la volontà dei parlamentari del Pdl – la loro vicinanza politica e umana al Presidente del Pdl, senza mettere in causa il pieno svolgimento delle funzioni dei due rami del Parlamento”.

“Non occorre poi neppure rilevare la gravità e assurdità dell’evocare un colpo di Stato o una operazione eversiva in atto contro il leader del Pdl. L’applicazione di una sentenza di condanna definitiva, inflitta secondo le norme del nostro ordinamento giuridico per fatti specifici di violazione della legge, è dato costitutivo di qualsiasi Stato di diritto in Europa, così come lo è la non interferenza del Capo dello Stato o del Primo Ministro in decisioni indipendenti dell’autorità giudiziaria”.

Letta pensa a una verifica di governo – Il premier Enrico Letta ha fatto sapere ai gruppi dei partiti che sostengono l’esecutivo che al suo rientro a Roma da New York è intenzionato a chiedere una immediata verifica di governo. Lo si apprende da fonti parlamentari della maggioranza.

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