Come previsto Silvio Berlusconi ha scelto i servizi sociali al posto dei domiciliari. Ora si cerca di capire dove andrà a scontare la sua pena. Attraverso i suoi legali, il Cavaliere ha depositato, infatti, in procura a Milano l’istanza per chiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali per scontare la pena definitiva del processo Mediaset (quattro anni di reclusione, tre dei quali coperti da indulto).
La decisione arriva a quattro giorni dalla deadline del 15 ottobre. L’ex premier sarebbe arrivato a questa scelta non senza travaglio, dopo aver valutato attentamente tutti i pro e i contro. Da una parte, infatti, considerava una simile richiesta un’implicita accettazione della condanna. Dall’altra, i domiciliari, per quanto nella dorata residenza di Arcore avrebbero comportato una serie di restrizioni, soprattutto per chi vuole continuare a fare il leader del centrodestra e, dunque, tenere riunioni e incontri.
Dai domiciliari il presidente di Forza Italia, infatti, avrebbe potuto solo chi abita ad Arcore e pure i cinque figli (che sono residenti altrove) avrebbero dovuto fare domanda al giudice ogni volta che vogliono andare a trovarlo. Per tutte queste ragioni, raccontano, Berlusconi avrebbe preferito l’affido ai servizi sociali.
Il Cav sarà libero di continuare a fare la vita di prima e, se la situazione politica lo richiedesse, potrebbe anche decidere di utilizzarli come vetrina mediatica e arma elettorale.
Ora il fascicolo sarà istruito dal Tribunale di Sorveglianza che seguirà tutti i passaggi fino all’udienza per decidere sulla richiesta di affidamento in prova e sulla proposta da parte dell’ex premier di quale servizio sociale svolgere. Udienza che dovrebbe svolgersi nei prossimi mesi e forse non prima della prossima primavera.
Argomenti: pdl silvio berlusconi