Berlusconi è il recordman di assenze in Senato

Se venisse votata la decadenza del Cavaliere per il nostro Parlamento non cambierebbe nulla. Grandi assenti anche i suoi avvocati Ghedini e Longo. [Franco Fracassi]

Berlusconi è il recordman di assenze in Senato
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25 Ottobre 2013 - 09.55


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di Franco Fracassi

Il Senato sta per votare la decadenza del senatore Silvio Berlusconi. Si può dire che nel mondo politico non si parla d’altro, e che perfino la sopravvivenza del governo potrebbe essere legata alla sorte del Cavaliere. Ma i senatori si sono mai chiesti che cosa cambierebbe se Berlusconi non potesse più partecipare ai lavori parlamentari? La risposta è semplice: non cambierebbe assolutamente nulla. E sì. Il presidente e proprietario del Pdl detiene il record di assenze al Senato, 100 per cento su 129 sedute, una presenza su 1.654 votazioni. È stato presente in aula solo il giorno della fiducia al governo.

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Ma Berlusconi non è l’unico assenteista tra i parlamentari. Al pari del suo datore di lavoro, anche il senatore (avvocato del Cavaliere) Nicolò Ghedini (Pdl) ha partecipato a una votazione 1.654 (99,94% di assenze). Anche l’altro avvocato dell’ex presidente del consiglio, Piero Longo (Pdl) ha mancato il 98,61%.

Poi c’è il caso del deputato Antonio Angelucci, il proprietario di una catena di cliniche private nel Lazio e del quotidiano “Libero”. L’onorevole del Popolo della Libertà è stato soprannominato dai colleghi di Montecitorio “il fantasma”. Il motivo è semplice: zero votazioni effettuate da deputato, zero missioni che possano giustificare un’assenza, 100 per cento di voti mancati (1.370 dall’inizio della legislatura, il 15 marzo 2013).

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Ecco altri esempi di parlamentari che stanno tradendo il mandato dei loro elettori. I senatori Denis Verdini (Pdl) 99,88%, Maria Rosaria Rossi del Pdl (la scudiera di Berlusconi negli ultimi mesi si è appalesata in Senato per votare 31 volte) 98%, Giulio Tremonti (Gal) 88,88%. I deputati Daniela Santachè (Pdl) 92,34%, Guido Galperti (Pd) 95,77%, l’ex capogruppo del partito al Comune di Roma Umberto Marroni (Pd) 76,93%, Umberto Bossi (Lega Nord) 70%, l’ex vice presidente di Confindustria Amberto Bombassei (Scelta Civica) più dell’80%.

Perfino l’ex presidente del consiglio Mario Monti (Scelta Civica), colui che si presentò agli italiani come esempio di serietà e sobrietà sul lavoro, ha saltato il 65 per cento delle votazioni.

Ma non tutti i parlamentari tradiscono il proprio mandato. In tanti partecipano ai lavori in aula. I più virtuosi sono l’ex assessora antimafia a Bordighera, la senatrice Donatella Albano (Pd), presente il 99,88 per cento delle votazioni, e il deputato Giorgio Lainati (Pdl), che ha partecipato a 1.347 votazioni su 1.370 (98,32%).

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Gli altri stacanovisti dell’aula sono. La deputata Paola Binetti (Scelta Civica) ha votato 1.289 volte (94%). Il recordman è del Movimento 5 Stelle, il deputato Francesco Cariello (99,12%) 1.358 votazioni. Il deputato Giorgio Brandolin (Pd) 99,85%. I senatori Paolo Arrigoni (Lega Nord) 98,61%, Lucio Barani (Gal) 96,36%, Giacomo Caliendo (Pdl) 99,59%, Ornella Bertorotta (Movimento 5 Stelle) 96,93%.

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