Il ritorno di Letta in Parlamento non ha nulla di scontato nonostante il recente voto di fiducia sulla legge di stabilità. È richiesto un rilancio e un secondo tempo politico e programmatico: per il nuovo configurarsi numericamente più ristretto della maggioranza dopo l’uscita del Cavaliere sempre più aggressivo e in concorrenza con Grillo su un antieuropeismo demagogico e una strumentalizzazione della protesta di piazza.
Per Letta però la sfida maggiore è sul terreno economic- sociale, per il malessere e il disagio grande di famiglie e aziende. Riconosce con chiarezza il presidente del Consiglio, i termini della crisi che impone rinnovate linee di politica economica e di concentrare ogni impegno nella ripresa e nella lotta senza quartiere alla disoccupazione giovanile. Per questo serve un patto tra le forze che sostengono il governo ed una agenda ricca di impegni ben definiti per tutto il 2014. Non meno rilevante il capitolo delle riforme istituzionali e la nuova legge elettorale che non può essere ritardata oltre per la sterile schermaglia tra Senato e Camera, né da arroccamenti e chiusure irragionevoli.
Lo stesso fondamentale rapporto con l’Europa, in termini dialettici e costruttivi, necessita di un sistema Italia che sappia garantire governabilità, istituzioni meno pletoriche e meno costose, trasparenti e in grado di determinare una consistente riduzione dei costi della politica. Con vigore il presidente del Consiglio ha respinto le volgarità di Grillo, il carattere eversivo delle sue provocazioni in tema di ordine pubblico cui corrispondono analoghi atteggiamenti da parte dei suoi parlamentari con la messa alla gogna dei giornalisti.
Si tratta di elementi gravi e pericolosi per la democrazia che meritano la vigilanza e la condanna di tutti e che hanno ottenuto applausi e consensi nel dibattito parlamentare. Numerosi i passi dell’intervento del presidente del Consiglio applaudito a lungo dall’assemblea che anche così ha voluto esprimere il migliore viatico a Letta per il secondo tempo del governo e per la difficile fatica che l’attende.
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