Carceri, si cambia. Cancellieri: nessun indultino

Il pacchetto ad hoc per la giustizia approda in Consiglio dei ministri. All'interno, carceri e civile. Il penale slitta alla prossima settimana. Tremila detenuti in meno.

Carceri, si cambia. Cancellieri: nessun indultino
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17 Dicembre 2013 - 19.14


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Via libera del Consiglio dei ministri al decreto sulle carceri e al disegno di legge sul processo civile. Lo ha detto il ministro per gli Affari Regionali Graziano Delrio lasciando palazzo Chigi.

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Dalle misure sulle carceri “non ci sono in nessun modo elementi di pericolosità per i cittadini”, ha detto il premier Letta. Il pacchetto sulla giustizia civile serve a “smaltire l’arretrato, a rendere più veloce il processo civile: sono materie fondamentali per il nostro paese”.

“L’uso del braccialetto elettronico sarà facilitato ma usato solo nei casi di detenzione domiciliare”, ha invece sottolineato il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, nella conferenza stampa dopo il Cdm. “È inutile parlare di indulto o indultini perché non c’è nulla di automatico” e “tutto viene affidato al giudice il quale prevede, se lo ritiene, l’uscita agevolata”. Nella scarcerazione anticipata, che viene incentivata, “non si introduce nessun automatismo, ma resta ferma la decisione del giudice”.

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Cosa prevede il decreto

Quali sono i punti fondanti di questo nuovo provvedimento? Liberazione anticipata: lo “sconto” di buona condotta per la liberazione anticipata passa da 45 a 75 giorni ogni 6 mesi di detenzione. Resta il giudice a decidere. La misura avrà valore retroattivo dal gennaio 2010 e varrà 2 anni dall’entrata in vigore della legge. Produrrà un’uscita anticipata che nel massimo arriva a 6 mesi e per chi vede partire il conteggio dal 2010 interesserà potenzialmente 1.500 persone.

Braccialetto elettronico: oggi si può dare solo a chi sta ai domiciliari. La novità è l’applicazione esterna: affidamento in prova, permessi, lavoro esterno. La misura, oggetto fino alla fine di confronto con gli Interni, va letta anche come un incentivo ad adottarla per i magistrati, che finora l’hanno applicata poco e ora dovranno stendere delle motivazioni quando non la adottano ritenendo il soggetto troppo pericoloso. Resta fermo che il detenuto deve dare il consenso.

Affidamento in prova: viene innalzato il “tetto” di pena da scontare per il quale si può beneficiare dell’affidamento in prova ai servizi sociali: passerà dagli attuali 3 anni a 4, ampliando la platea: la stima è che riguardi 1000-1500 persone.

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Espulsione: le misure prevedono di avviare le procedure di identificazione degli extracomunitari subito dopo la carcerazione e di incentivare l’adozione di una norma della Bossi-Fini, l’art. 16, poco applicata sull’espulsione immediata in alternativa agli ultimi due anni di pena per alcuni reati minori. Questo punto potrebbe riguardare teoricamente 4-5mila persone, ma il dato si riduce di molto calato nel concreto.


Detenuti tossicodipendenti
: il decreto aumenta le possibilità di affido terapeutico per i detenuti tossicodipendenti per favorire la cura nelle comunità di recupero anche in caso di recidiva per reati minori. Sempre sul fronte tossicodipendenze arriva il rato di “spaccio lieve” con pene minori da uno a 5 anni e multe per decongestionare i penitenziari.


Garante nazionale per i diritti dei detenuti:
Il Presidente del Consiglio ha poi annunciato l’istituzione di un Garante nazionale per i diritti dei detenuti: “Facciamo un passo avanti molto importante” ha commentato. “Il Garante avrà compiti di vigilanza. Era un impego che si era preso in Parlamento e che portiamo a termine”.

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“È uno strumento di grande cività giuridica” ha aggiunto il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, spiegando che il Garante è una figura che viene nominata dal Presidente del Consiglio, sentito il ministro della Giustizia, e che avrà il compito di vigilare, visitare le strutture carcerarie e coordinare i vari garanti regionali.

Il Guardasigilli ha poi aggiunto: “È un istituto che darà voce nelle carceri a chi non ce l’ha”.

Nei prossimi mesi usciranno 1.700 detenuti: Nel pacchetto carceri varato oggi dal Consiglio dei ministri ci sono misure che danno “la possibilita di favorire l’uscita” dalle carceri dei detenuti che hanno “avuto titolo e merito anche per il loro comportamento”. Lo ha detto il ministro della Giustizia. Il Guardasigilli ha spiegato che nei prossimi mesi ci sara un’uscita di 1.700 detenuti. “Un’uscita – ha aggiunto- che sarà scaglionata nel tempo”.

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