Aveva parlato di “discriminazione sessista” dopo le polemiche che l’avevano vista involontaria protagonista per la scelta di presenziare alla commemorazione di Nelson Mandela insieme al suo compagno. Laura Boldrini non ci sta e torna sulla questione in una lettera inviata al quotidiano Repubblica. “È assolutamente legittima la mia scelta di rappresentare la Camera dei Deputati alla commemorazione di Nelson Mandela – spiega la presidente della Camera – così come di considerare non inopportuna la presenza del mio compagno ad una cerimonia ufficiale, per le stesse ragioni per le quali il presidente del Consiglio era lì insieme a sua moglie e altri rappresentanti istituzionali di altri Paesi avevano al fianco i rispettivi partners”.
Laura Boldrini era finita nell’occhio del ciclone dopo che la presenza del suo compagno alla cerimonia era stata notata e segnalata dai giornali, dando il via alle inevitabili polemiche che hanno portato anche a una denuncia da parte del Codacons.
“In 9 mesi di mandato, l’aereo di Stato l’ho preso in una sola altra occasione: il 4 novembre, per volare a Bari a rappresentare il Presidente della Repubblica in una manifestazione per la Festa delle Forze Armate”, ha sottolineato Boldrini, facendo presente di avere avuto molte occasioni. “Le poche volte in cui il mio compagno mi ha accompagnato nelle missioni – è la difesa della terza carica dello Stato – si è ovviamente pagato di tasca sua il viaggio, aereo o treno che fosse. Non un euro a carico dello Stato, come è sacrosanto. E in base allo stesso criterio ci siamo regolati per il viaggio in Sud Africa”.
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