Esiste «troppa distanza tra il governo e il Paese reale». Per questo «a gennaio sarebbe saggio prendere l’iniziativa di allargare questa maggioranza a pezzi della società, a una o due personalità simboliche disponibili a mettersi a disposizione per un progetto di ricostruzione sociale ed etica». Sul rimpasto «decide Letta. L’importante è accentuare il legame di fiducia con i cittadini. Non si governa senza la fiducia. Guai a precipitare in un Monti bis». Così il presidente del Pd, Gianni Cuperlo.
«Le correnti ricalcano logiche spente, le fedeltà deprezzano i meriti. Dobbiamo smettere le divise di prima, lavorare alla costruzione di una rete, dare valore all’impegno, ai circoli», ha detto Cuperlo.
«Il problema è allargarci al tanto di buono che è fuori da noi e questo lo fai se ascolti i movimenti e le forze del civismo, chi ha criticato i nostri errori ma non ha smesso di pensare l’alternativa, e per farlo è giusto organizzare chi crede che senza la sinistra non c’è neppure il Pd». Sulla legge elettorale, «sono d’accordo con Renzi che la sfida è far uscire dalla Camera la riforma entro febbraio mentre il Senato lavora al superamento del bicameralismo», afferma Cuperlo.
«Si deve partire dalla maggioranza per poi parlare a tutti. Sarebbe assurdo come prima mossa – ha sottolineato – rimettere in pista Berlusconi dopo averlo spinto ai margini. Faremmo fatica persino a spiegarlo».
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