Cuperlo sbatte la porta e si dimette

Il presidente del Pd alza la polemica contro Renzi: sono colpito e allarmato da una concezione del partito. Si vuole l'omologazione.

Cuperlo sbatte la porta e si dimette
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21 Gennaio 2014 - 14.42


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Le dimissioni di Gianni Cuperlo erano nell’aria e sono arrivate poco fa. Il presidente del Partito Democratico ha deciso di lasciare la carica dopo lo scontro durante la direzione nazionale del Pd con Matteo Renzi, in occasione della presentazione della proposta di riforma della legge elettorale presentata proprio dal segretario (e risultato di un contestato incontro con Silvio Berlusconi).

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“Mi dimetto perchè sono colpito e allarmato da una concezione del partito e del confronto al suo interno che non può piegare verso l’omologazione, di linguaggio e pensiero”: queste le ragioni delle dimissioni spiegate proprio da Cuperlo nella lettera indirizzata al segretario Renzi.

Il presidente Pd aveva definito “non convincente” l’Italicum proposto da Renzi, e approvato dalla maggioranza della direzione con 111 voti a favore e 34 astenuti. Una presa di posizione che non era piaciuta al segretario: Renzi dal palco aveva risposto di non accettare lezioni da “chi non ha partecipato alle primarie”. Una risposta che aveva spinto Cuperlo ad alzarsi e ad abbandonare il suo posto nella direzione.

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Oggi, intanto, la proposta renziana sarà all’analisi della commissione della Camera.

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