Cuperlo: sarebbe meglio non creare un precedente

L'ex presidente dell'Assemblea ha chiesto, invano, di non votare. Quasi tutti gli interventi favorevoli alla mozione Renzi.

Cuperlo: sarebbe meglio non creare un precedente
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13 Febbraio 2014 - 17.11


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E’ atteso dopo al termine degli interventi il voto della direzione nazionale del Pd sulla linea presentata dal segretario nel suo discorso di mezz’ora in apertura di assemblea. Parole sposate dal presidente dei senatori del Partito democratico, Luigi Zanda, che ha chiesto un “governo che possa durare l’intera legislatura” con “un profilo politico innovativo che gli consenta di affrontare le emergenze”. Una prospettiva che renderebbe necessaria l’accelerazione chiesta da Matteo Renzi.

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Cuperlo Non ha trovato risposta, invece, la richiesta di Gianni Cuperlo, guida della minoranza, che nel suo discorso ha chiesto di rinviare il voto. “Assumiamo la linea indicata dal segretario ma chiedo che la direzione non venga chiamata ad esprimersi oggi con un voto, anche per evitare che si crei un precedente”. La linea prudente di Cuperlo però è rimasta inascoltata, si voterà, alla fine di tutti gli interventi, come confermato dal vicepresidente Matteo Ricci su Twitter. “Non possiamo sottrarci dal dare una risposta – aveva detto Cuperlo -. Ma arriviamo a questo passaggio con grande preoccupazione. A Enrico va dato merito di aver assunto un impegno gravoso, ma qui il segretario ha illustrato più motivi per cui ritiene che serva una discontinuità, il che è la richiesta di aprire una stagione nuova”. Dunque accelerazione sì ma mantenendo l’unità del partito.

Gentiloni e Speranza “Credo che la strada stretta e in salita che abbiamo davanti sia diventata una strada obbligata e che il bivio di cui parlava il segretario lo abbiamo già alle spalle”, ha detto Paolo Gentiloni, annunciando il suo pieno sostegno alla mozione del segretario e aggiungendo “abbiamo davanti un’unica possibilità: il cambiamento. Per andare avanti, senza screditare il lavoro fatto in questi mesi”. Sulla stessa linea Roberto Speranza, capogruppo alla Camera, che ha chiesto “un’ulteriore riflessione sul programma e sul merito” ma anche che “la grande famiglia del Pd metta sulle sue spalle senza infingimenti la grande sfida delle riforme e del cambiamento del Paese. Questo partito è l’unico che può veramente provare
a cambiare l’Italia”.

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