È durato solo pochi minuti l’incontro – o sarebbe meglio dire, lo scontro – tra il premier incaricato Renzi e Beppe Grillo, accompagnato da tre rappresentanti del M5s. Pochi minuti durante i quali l’unica voce che si è sentita è stata proprio quella del leader pentastellato, che è riuscito nella storica impresa di zittire il loquace segretario Pd.
Un colloquio brevissimo durante il quale Grillo, tra attacchi e battute, ha fatto chiaramente capire di non voler avere niente a che fare con il nuovo governo e di essere lì solo su richiesta del popolo della Rete che ha votato perché ci andasse.
Il monologo di Grillo – «Saremo all’opposizione, ma valuteremo i singoli provvedimenti», ha detto. «Tu rappresenti le banche, i poteri forti, sei una persona non credibile». Dopo pochi minuti ha aggiunto: «Mi alzo e ti comunico che non abbiamo nessun tipo di fiducia in te e nel tuo sistema. La nostra stima non ce l’hai». E non lascia spazio a Renzi: «Tu dici cose bellissime, vai in giro con il camper, no la scorta.. Ma no, non ti faccio parlare», attacca fin dal primo istante, «In noi c’è totale indignazione e non ci interessa ciò che tu rappresenti, il sistema che rappresenti. Non ci interessa».
Renzi replica – «Beppe, perdonami. Stai cercando di provocare», lo interrompe Renzi, che tenta anche una carta distensiva: «Sono uno di quelli che pagavano il biglietto per venire a vedere il tuo spettacolo». L’altro continua. Anche quando il sindaco lo esorta alzando la voce: «Esci da questo blog, da questo streaming, è un luogo dove c’è il dolore vero c’è bisogno di affrontare». «È finita, caro» è l’inevitabile l’epilogo, con stretta di mano da cui trasuda freddezza. Grillo si alza e se ne va nella stanza accanto, a strigliare i giornalisti.
Grillo ai giornalisti: siete parte del problema – Il momento che tradizionalmente segue la consultazione con il presidente del Consiglio incaricato, si è trasformato in un’ottima occasione per Beppe Grillo di avere un microfono aperto in diretta televisiva. E il suo discorso, a voce più che alta e con la consueta agitazione, è iniziato con le offese ai giornalisti, additati come “walking dead” che corrono dietro alle dichiarazioni dei politici.
«Voi siete parte di questo problema» ha detto Grillo ai cronisti, che ha contestato le «sceneggiate sul dolore» come quella, lui dice preparata, dei lavoratori che ieri hanno minacciato di buttarsi da una impalcatura a Sanremo. «Se non cambiamo l’informazione, non cambiamo il Paese» ha aggiunto.
«Povero Renzi che ha ricevuto due pregiudicati extraparlamentari» secondo Grillo, rivolgendosi poi ai giornalisti e chiedendo di fargli «tutte le domande del mondo».
La decisione della Rete – Il leader del Movimento 5 Stelle aveva chiesto alla base se partecipare o meno alle consultazioni. Il responso del web è arrivato sul filo di lana, ieri sera. I favorevoli sono infatti stati 20.843, i contrari 20.397. In totale hanno partecipato al sondaggio 41.240 iscritti su un totale di 85.408 aventi diritto.
Renzi: mi dispiace per gli elettori M5s – Il premier incaricato, Matteo Renzi, ha affidato a Twitter il suo pensiero dopo l’incontro con Beppe Grillo: “Mi dispiace tanto per chi ha votato i 5 stelle, meritate di più, amici, ma vi prometto che cambieremo l’Italia anche per voi”.
“Non sei mai stato democratico” – “Non è il trailer del tuo show, non so se sei in difficoltà sulla prevendita, se vuoi ti aiuto ma il tuo popolo ti ha chiesto di incontrarmi ma tu non sei mai stato democratico. Esci da questo blog!”, ha replicato a Beppe Grillo.
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